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   Cima Prudenzini, dalla cresta NE, discesa dalla cresta SW e il passo Miller, 08/07/2023
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Onicer  Fedora   
Regione  Lombardia
Partenza  Sonico - Ponte del Guat (M.ga Premassone) (1580m)
Quota attacco  2960 m
Quota arrivo  3018 m
Dislivello  400 m
Difficoltà  AD / IV+ ( IV obbl. )
Esposizione  Nord-Est
Rifugio di appoggio  Premassone, Gnutti
Attrezzatura consigliata  Serie di friends, molti cordini e fettucce, 2 mezze corde da 30 (per le doppie da 30m)
Itinerari collegati  Cima Prudenzini (3018m), dalla cresta NE, discesa dalla cresta SW e il passo Miller
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Pensavamo a una cresta abbastanza tranquilla su una cima che non avevamo mai salito, con una discesa che doveva essere dalla “normale”… Pensavamo, appunto…
Da Malga Premassone raggiungiamo il rif. Gnutti in circa 1h e 30’. Poi seguiamo il sentiero per il Passo Miller. A circa q. 2600m lo abbandoniamo e traversiamo a sx, ma siamo leggermente alte (almeno di 70-80m) e dobbiamo faticare un po’ per scendere da placche non proprio simpatiche. Entrate nella grande conca detritica, la risaliamo su pietroni faticosi fino alla Bocchetta di Remulo, da dove inizia la cresta (2960m, 2h dal rif). Ci prepariamo per l’arrampicata e calziamo le scarpette. Già il primo salto è abbastanza impegnativo (IV); la roccia, pur essendo molto buona, va spesso tastata e i licheni rendono tutto più impegnativo. Per tutta la cresta staremo sempre sul filo o di poco sotto, a dx o sx, tranne i 2 torrioni valutati di V (senza protezioni in loco e coi licheni non me la sentivo proprio). Capiamo subito che aggirando troppo si finisce su ripida erba o terriccio, faticando poi ancora di più per tornare in cresta. Alcuni tratti da disarrampicare su placche richiedono tempo e attenzione; la cresta sembra non finire mai! Il cuneo di legno con cordino che trovo a tre quarti mi emoziona e mi rincuora non poco! Il tratto finale lo percorriamo in conserva e ci porta sulla cresta SW. Ultimi blocchi e placche (III) verso sx e finalmente siamo in vetta 2h e 30 dalla bocchetta, con diverse soste di "valutazione"). Sappiamo che la discesa non sarà banale. Scendiamo a ritroso brevemente e poi vediamo un cordone per calata su un masso. Siamo molto indecise, la relazione in nostro possesso non ne parlava. Decidiamo cmq di calarci per i 30 m fino al ripiano erboso, poi risaliamo brevemente verso la cresta. Il continuo cercare la migliore via di discesa ci fa perdere davvero tanto tempo e fatiche. Continuiamo a traversare verso dx abbassandoci progressivamente, cercando quel benedetto cordone... Finalmente con immensa gioia lo troviamo, rosso, e facciamo la doppia di 30m fino a un ripiano detritico. La seconda doppia della relazione non la troviamo, pensiamo che probabilmente era più in alto e non l’abbiamo vista. Scendiamo per un canaletto su terreno abbastanza semplice e poco dopo vediamo l’altra doppia che porta direttamente sui pietroni finali. Ma per raggiungerla dobbiamo disarrampicare da una ripida e liscia placca di 3 m pure bagnata. Impossibile. Per fortuna troviamo un piccolo ma solido spuntone dove attrezziamo una doppia di 10m (lasciamo fettuccia bianca e rossa) che ci porta alla vera doppia (25m) da fare. Poi traversiamo a dx fino a prendere il sentiero che sale dalla Val Salarno al Passo Miller. 20m di salita e siamo al passo (2h dalla vetta). Ora possiamo tirare il fiato e rifocillarci un attimo! Discesa spaccaginocchia dai soliti pietroni, poi sentiero fino al rif. Gnutti. Le scale del Miller saranno la mazzata finale. Arriviamo alla macchina quasi alle 20, dopo più di 12h... distrutte ma con una gioia dentro difficile da spiegare…
Partecipanti: Fedora e Lidia.

FOTO 1: L'ultimo tratto di faticosa salita tra i pietroni verso la Bocchetta Remulo, non visibile a sx, con tutta la cresta NE da noi percorsa. Si vedono benissimo i tanti saliscendi.
FOTO 2: In cima al primo risalto, poco dopo l'attacco, con tutta la cresta che ci aspetta da percorrere.
FOTO 3: Il punto dove trovo il cuneo di legno con cordino.
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