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   Pilastro Grigio - Mulaz, 08/07/2023
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Onicer  Spenk   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Malga Venegia (1950m)
Quota attacco  2500 m
Quota arrivo  2906 m
Dislivello  350 m
Difficoltà  D / VII- ( VI obbl. )
Esposizione  Ovest
Rifugio di appoggio  Rifugio Mulaz, Malga Venegia
Attrezzatura consigliata  NDA, Serie Friend 0.1-3 raddoppiando 1-2, cordini per allungare magari anche un kevlar aperto per clessidre strette
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Decisamente la via dolomitica più bella che ho fatto. Legato a Prancio in alternata che si è tirato i tiri più duri.

Roccia da ottima ad eccezionale rimanendo sulla linea corretta.

Relazione di Ormeverticali impeccabile. Chi fa il primo tiro non deve mai fare più di un V+ da primo di cordata.

Abbiamo dormito in furgone al P basso di malga Venegia (in quello alto è vietato stare la notte). Si paga sia la sosta notturna che quella diurna (6€ P basso e 10€ P alto), infami a tutti i Comuni e sindaci, i nostri € non li avrete mai!

Il meteo doveva essere un pò instabile ma è stato clemente, anzi bello, tutto il giorno. Partiti alle 7 dal P alto con 8°C. I primi 2 tiri faceva freddino alle mani poi è andata sempre meglio.

Ci abbiamo messo 2 ore dal P all'attacco, 6 ore per la via ma con contrattempi, e penso due orette e mezza a scendere.

Arrivati all'attacco abbiamo trovato due cordate di Trieste che ci hanno gentilmente fatto passare avanti...poi però al primo tiro ho cannato finendo su una variante e per tornare indietro ci siamo rimessi in coda a loro. A tal proposito arrivati a metà del primo tiro non farsi ingolosire dalla bellissima fessura che continua verso il Pilastro grigio verso una sosta visibile, ma stare invece sulla verticale su rocce più semplici. Ho lasciato un moschettone d'abbandono nella sosta della variante che mi sembrava parecchio tosta (almeno VII atletico).

Da lì in poi seguono una serie di tiri uno più bello dell'altro su roccia stile Marmolada, tutti da proteggere con molte possibilità. Le soste sono da rinforzate, ma chiodi non servono.

Il tiro chiave l'ho trovato duro, ma l'ho fatto da secondo e non sono bravo a muovermi con la corda dall'alto...comunque è da passare con movimenti un pò in Dulfer e un pò in spaccata. Io ho tirato un chiodo (uno dei pochi presenti) e un friend giallo per passare. Avevamo il friend 4 ma non l'abbiamo usato.

Anche i tiri di IV più in alto sono bellissimi perchè molto verticali ed atletici su zappone di roccia lavorata.

L'ultimo tiro si può evitare con una traversata a destra che le altre cordate hanno fatto in conserva, noi abbiamo fatto anche l'ultimo tiro per completezza ma abbiamo sbagliato. Siamo stati a destra dell'evidente spigolo con roccia gialla marcia e impossibilità di proteggersi. Prancio ha fatto buoni 20 metri senza neanche una protezione su un V così così...io da secondo sono andato più a sinistra proprio sullo spigolo con roccia che rispecchia il resto della via.

La discesa dalla normale del Mulaz non è proprio una passeggiata...lunga e da stare comunque concentrati.

Nel complesso una via che bisogna aver fatto!

Foto 1: Il Mulaz con l'evidente pilastro già visibile dal P
Foto 2: Il secondo tiro con un passaggino di VI non banale
Foto 3: Dispersi in un mare di roccia da favola
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