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   Monte Brento, Via del Boomerang, 08/10/2022
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Onicer  luca.trovesi   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  S.Giovanni(Arco di Trento) (1000m)
Quota attacco  500 m
Quota arrivo  1450 m
Dislivello  900 m
Difficoltà  TD / VI ( V+ obbl. )
Esposizione  Est
Rifugio di appoggio  Qualche casa e fontan nella frazione di San Giovanni al Monte.
Attrezzatura consigliata  Cordini, una decina di rinvii, 3-4 friend medio-piccoli. Chiodi e martello a discrezione (noi non portati)
Itinerari collegati  Monte Brento (1450m), Via del Boomerang
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Capolavoro senza tempo di genialità, intuito e coraggio nel gettare il cuore oltre l'immensità della parete del Monte Brento su quelle placche levigate come marmo dalla forza del ghiaccio.
Correva l'anno 1978 e le possibilità di superare le placche erano talmente lontane da non essere mai state prese in considerazione. Un giorno di dicembre di quell'anno il mito di Marco Furlani, allora 22 enne e già nel pieno della sua attività arrampicatoria, durante una scorribanda con l'amico Roberto Bassi in Valle del Sarca vide una spolverata di neve lasciar trasparire una possibile linea su quella placconata liscia come uno specchio: "forse se si ferma la neve posso aggrapparmi anch'io, si disse".
E così l'anno successivo (il 25 maggio 1979) vi tornò in compagnia degli amici Valentino Chini, Mauro Degasperi e Riccardo Mazzalai e, al secondo tentativo, riuscirono a portare a compimento l'opera d'arte cominciata qualche mese prima.

In una magnifica giornata ottobrina mi trovo con gli amici di sempre Luca e Franz ad Arco.
L'accesso alla parete avviene dalla frazione di San Giovanni al Monte, in discesa tramite un canalino recentemente e ottimamente realizzato e segnalato (Heinz Grill?). Con una buona cartina e tanto intuito si può raggiungere l'attacco in 45 minuti. Altrimenti la ricerca del passaggio potrebbe rappresentare il punto chiave della giornata.
Noi, fortunatamente in meno di un'oretta siamo alla base della placconata.

Davanti noi abbiamo due simpatici coniugi tirolesi (il marito è guida alpina). L'arrampicata è elegantissima, la roccia eccezionale e richiede una buona dose di nervi in quanto vi sono molti tratti con protezioni parecchio distanti.
Indimenticabile il traverso sotto il boomerang, dove si deve gettare il cuore oltre l'ostacolo. La fiducia totale negli amici di corda si tramuta in serenità assoluta nel movimento.

Oltre ogni aspettativa, dopo meno di 6 ore di intensa scalata siamo in cima alla parete.
Ci abbracciamo, ci sdraiamo e mangiamo qualcosa mentre ammiriamo il panorama della Valle del Sarca, immaginando di catapultarci in un'era geologica passata e trovarci al di sopra dei più di mille metri di spessore dell'antico ghiacciaio dell'Adige.
Da questa posizione privilegiata è possibile immaginare la forza del singolo mollusco morire e lasciare il suo infinitesimale contributo che, sommato a quello di tutti gli altri, crea montagne. Segnale che anche noi, impercettibilmente, lasciamo un microscopico ma fondamentale contributo nell'infinita storia della "nostra casa".
Il nome che era stato dato originariamente alla via: "Nuova generazione" è un bellissimo augurio al futuro che verrà!
Da qui, comodamente seduti all'ombra di una quercia, vediamo l'orogenesi alpina unire i continenti, alzare le catene montuose, creare fratture; osserviamo i ghiacciai sollevarsi, plasmare montagne, crearne altre, scavare laghi; tante piccole formiche iniziano poi pian piano a prendere possesso degli spazi lasciati liberi dal gelo, a plasmare il territorio e ad adattarsi ad esso.
Ci rendiamo conto che la vita è un istante.

Grazie amici, grazie vita!

Foto 1: il secondo tiro, impegnativo.
Foto 2: inizia il boomerang.
Foto 3: verso la fine del boomerang.
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