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   Ra Gusela Via Dallago, 24/07/2008
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Onicer  oscarrampica   
Regione  Veneto
Partenza  passo Giau (2200m)
Quota attacco  2350 m
Quota arrivo  2600 m
Dislivello  250 m
Difficoltà  D / V ( IV+ obbl. )
Esposizione  Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  al passo giua
Attrezzatura consigliata  nda + friend e cordini per integrare
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Il giorno dopo l’uscita nei cdini per salire la Torre Wundt24/7/2008 ritorniamo dalle nostre parti e saliamo al Passo Giau (2236 Mt.) per scalare Ra Gusela per la Via Dallago. Lasciamo l’ampio parcheggio alle 7 del mattino (partire presto si rivelerà fondamentale per evitare la coda che si formerà all’attacco) e imbocchiamo il sentiero n. 452 che porta verso il Nuvolau. Dopo aver salito delle 'scale' si attraversa una zona con sassi e detriti vari. Subito dopo piegare verso destra e salire il ghiaione superando uno zoccolo roccioso. Piegare a sinistra portandosi verso la parete. La via attacca a sinistra di un grosso masso, in corrispondenza di un diedro (clessidra+cordone+chiodo). Anche oggi saliamo a comando alternato e dopo essere arrivato a S1, noto tante cordate che affollano l’attacco. Fortunatamente siamo stati tra i primi ad attaccare. 1° tiro: salgo il diedro che si alza vs il cielo e proseguo poi sul suo lato sinistro sino a raggiungere un terrazzino dove si trova la sosta (golfaro+fix+chiodo). 25 Mt., IV. 2° tiro: Gian traversa a sinistra e con bella spaccata risale una lama (passaggio bello esposto). Prosegue poi sfruttando una larga fessura sino a raggiungere una nicchia dove sosta (2 chiodi). 15 Mt., V, III+, 1 chiodo. 3° tiro: esco a sx e proseguo lungo lo spigolo portandomi a destra in un diedrino. Quando il diedro diviene giallo, mi sposto a sinistra e proseguo lungo una placca sino alla sosta (2 chiodi+cordone). 45 Mt., IV-. 4° tiro: Gian prende a sinistra in direzione di una lama per poi continuare in verticale lungo un diedro. A metà diedro esce a destra e prosegue in verticale entrando in un vago canale dove si trova la sosta (clessidra+cordone+chiodo). 40 Mt., IV, 1 clessidra con cordone. 5° tiro: qui si esce dalla sezione più continua della via per andare ad affrontare dopo una sorta di terrazza inclinata a gradoni, il “testone” finale della nostra cima. Salgo trascinando la corda sulle rocce rotte puntando ad un pilastro a destra dell'evidente tetto giallo. Sosto su clessidra a destra del pilastro. 40 Mt., I. C’ è tempo per ammirare il panorama che si è fatto grandioso con i vicini civetta e Pelmo guardiani severi di questo territorio tra l’Agordino e il Zoldano. I laston de Formin sorreggono da questa prospettiva le indiavolate grida al cielo della Croda da lago da cui spunta dietro il cappuccio scuro e triangolare dell’Antelao a formare una triade sovrapposta. Enorme anche la mole del Sorapiss e quella del Cristalo che domina la verdeggiante conca d’Ampezzo, sfregiata dall’insediamento urbano di Cortina.E poi le 5 Torri minuscole davanti all’immensità delle Tofane che le oscurano con la loro presenza. E a completare il giro la Marmolada dai bianchi ghiacciai quest’anno ancora in forma e dietro la poderosa struttura del Gran Vernel. 6° tiro: Gian rimonta il pilastro a sx. Supera una lama e prosegue fino ad un terrazzo dove sosta. 20 Mt., IV-. 7° tiro: proseguo sul facile sino a una fessura e poi ancora roccette. Sosta su clessidra. 45 Mt., II, IV, II. 8° tiro: gian sale l’ultimo tiro, senza percorso obbligato, raggiunge la vetta e mi recupera. 35 Mt., III, II. Siamo soli in cima,alle 12.30 e ci godiamo l’ambiente aspro e rude fermandoci a mangiare con tranquillità per un oretta idilliaca e poi iniziamo a scendere seguendo l'evidente traccia che scende verso nord e che, con un lungo giro, si raccorda al sentiero n. 438. Lo seguiamo verso destra e, superato un tratto attrezzato, ci ricongiungiamo al sentiero d'avvicinamento. In breve siamo nuovamente a passo Giau(h15).
Foto 1 la via Foto 2 il diedro d’attacco Foto 3 io e Gian in cima
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