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   Punta della Sfinge mt.2802 - Spigolo G.Fiorelli, 21/09/2018
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Onicer  piccolo giò   
Regione  Lombardia
Partenza  Bagni di Masino (1170m)
Quota attacco  2600 m
Quota arrivo  2802 m
Dislivello  200 m
Difficoltà  AD+ / IV+ ( IV+ obbl. )
Esposizione  Nord-Est
Rifugio di appoggio  Rifugio Omio
Attrezzatura consigliata  n.d.a.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Avevamo da tempo nella 'sacca' dei desideri questa gita, bisognava solo trovare la data che andasse bene ad entrambi, così di prima mattina partiamo per la Val Masino.
La destinazione è la Punta della Sfinge per lo spigolo nord-est, saliamo in macchina fino ai ‘Bagni’ dove parcheggiamo, poi partiamo seguendo il sentiero spacca gambe che porta fino al Rifugio Omio.
Dal Rifugio è ben visibile la larga bastionata della ‘Sfinge’ e dopo una breve sosta ripartiamo per l’ultima erta fino all’attacco della via, bollo rosso sbiadito la partenza.
Son già passate quattro ore di faticosa salita, ora non ci rimane per chiudere il cerchio, gli ultimi 200mt. di difficile arrampicata (per due schiappe come noi, e io ancor di più) ma con calma ci prepariamo all’assalto finale.
Per la descrizione tecnica della salita allego la descrizione dal sito www.Guido dalla Torre alla quale ci siamo +/- attenuti:

Lunghezza 1 & 2 (concatenate), IV+, circa 55m: dalla piazzola risalire la placca di fronte. Superata la placca, puntare a un intaglio della roccia a destra vicino allo spigolo. Risalire l'intaglio fino alla seconda sosta, composta da tre chiodi vecchi sul lato destro dell'intaglio e un fix su quello sinistro.
Il tiro si può suddividere in due poichè sono presenti due chiodi di sosta vecchi appena sotto l'intaglio: con due mezze da 55 m siamo arrivati alla seconda sosta con ben poca corda residua.
Lunghezza 3, IV+, circa 30 m: spostarsi a sinistra di qualche metro seguendo un evidente fessura, poi salire in verticale su parete leggermente strapiombante per ottime lame (si può anche proseguire per altri due metri per l'intaglio, e poi risalire per un camino evitando il tratto strapiombante). Puntare il filo della cresta e per ottima roccia si arriva alla terza sosta composta da 4 chiodi vecchi in fessura.
Lunghezza 4, IV+, circa 35 m: obliquare a sinistra per placche fino ad una lastra di granito appoggiata e risalirla per alcuni metri, la 4a sosta (2 chiodi) si trova al centro della placca.
Lunghezza 5, IV, circa 25 m: si sale di qualche metro e poi si punta a sinistra per piccoli terrazzini erbosi fino ad un grosso canale dove ci si collega con la via Bramani. Sosta a sinistra facilmente individuabile con anello di calata cementato alla fine del canale.
Lunghezza 6, III, circa 25 m: salire diritti per lo spigolo fino ad un ampio terrazzo sullo spigolo dove si nota un altro anello di calata.
Lunghezza 7, III, circa 15 m: seguire lo spigolo fino in vetta (sosta su clessidra di roccia).

Per la discesa abbiamo disarrampicato fino al primo anello di calata della Bramani e con quattro doppie arriviamo nei pressi dell’attacco.

Alla fine di questo lungo viaggio, durato circa 14 ore di ‘relativo benessere’ e che è anche il sale di quanto facciamo, rimarranno indelebili come sempre le emozioni vissute attimo per attimo, assieme alla straordinaria e per certi versi fortunata condivisione, che definirei effimera e sfuggente……ma allo stesso tempo intensa!.

Partecipanti: giovanni (piccolo giò) alberto (albertino A1)

Foto 1 – la ‘bruma’ risale dal fondovalle
Foto 2 – vicini alla vetta
Foto 3 – ultimo sguardo e bye bye
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