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Ferrata del Monte Ocone, 09/12/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | sorega |
Regione | Lombardia |
Partenza | Valsecca (900m) |
Quota attacco | 1100 m |
Quota arrivo | 1408 m |
Dislivello | 300 m |
Difficoltà | AD+ / IV+ ( IV+ obbl. ) |
Esposizione | Est |
Rifugio di appoggio | nessuno |
Attrezzatura consigliata | Casco, imbrago e set da ferrata + una longe con moschettone per eventuali riposi |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Discreto |
Commento | Questa ferrata è l'esempio classico della ricerca ostinata e maniacale delle difficoltà ad ogni costo sul versante di un monte privo di alcun interesse alpinistico e pure di scarso interesse escursionistico, seppure sul versante opposto e lungo la dorsale che da Valcava si snoda fino al Resegone, passando quindi anche dalla cima del Monte Ocone, si sviluppino interessanti itinerari escursionistici. In una giornata limpida, ventosa e fredda, sono andato di persona a scalare questa ferrata di cui avevo già ben sentito parlare. Tutte le informazioni si possono trovare nel sito vieferrate.it e lungo il percorso è ben difficile sbagliare o perdersi, vista la moltitudine di cartelli e indicazioni che pullulano ovunque a partire dal parcheggio con bacheca e cartellonistica varia. La ferrata è tra le più impegnative tra quelle esistenti in Italia e quasi sicuramente la più difficile in Lombardia. E' realizzata secondo i più recenti standard per manufatti di questo tipo, ma a mio avviso non è fruibile dal ferratista medio, colui che di solito compie escursioni e ogni tanto o anche sovente si vuole impegnare su percorsi più tecnici, ma senza arrivare all'arrampicata o all'alpinismo. Di fatto per realizzare "l'impresa" di giungere a completare interamente questo percorso si deve avere un certo bagaglio tecnico arrampicatorio oltre che un buon allenamento generale. Per dosare opportunamente gli sforzi e le energie è indispensabile saper scaricare sugli arti inferiori il proprio peso, cosa non facilissima visto i numerosi tratti strapiombanti dove si è obbligati a cambiare la tecnica di scalata in "artificiale" con quella di arrampicata classica. Fortunatamente ci sono molte vie di fuga dalla ferrata su di un vicino sentiero (realizzato appositamente! Sigh!).
Non a caso lungo la ferrata ho incontrato quattro persone che verso la metà del percorso hanno abbandonato l'itinerario proseguendo lungo il sentiero normale e alla fine del percorso, sul libro di vetta, ho trovato pochissime firme di persone che l'avevano scalata per intero. La "variante del monarca" aggiunge ulteriori difficoltà alla già di per sè impegnativa ferrata. Da notare che ho inserito volutamente questo report nella sezione "roccia" gradandolo IV+ perché sono queste le difficoltà che alla fine si devono superare. |
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