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   Rocca Sbarua (parete centrale)-via Gervasutti/Ronco, 03/09/2017
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Onicer  merenderos   
Regione  Piemonte
Partenza  Talucco (Pinerolo) (1000m)
Quota attacco  1140 m
Quota arrivo  1250 m
Dislivello  110 m
Difficoltà  AD / 5c ( 5c obbl. )
Esposizione  Est
Rifugio di appoggio  rifugio Melano
Attrezzatura consigliata  n.d.arrampicata, mezze o intera da 60 m, casco, cordini, friends e dadi non indipensabili. Meglio zaini piccoli per il passo del gatto di T7.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Una via ricca di storia, che merita sicuramente una ripetizione, aperta dal fortissimo Gervasutti nel 1937. La via si sviluppa sulla parete centrale su un ottimo granito, ben protetta a spit (dove serve), e con soste tutte attrezzate. Molto bello anche l’ambiente in cui č immerso il sito di arrampicata.
Per arrivarci si segue per Pinerolo e poi per la frazione di Talucco. Seguire poi le indicazioni per il rifugio Melano. Parcheggiare lungo la strada oppure poco prima in un grande parcheggio sterrato.
In meno di 30 minuti si raggiunge il bellissimo rif. Melano. Da li si prende il sentiero segnato con bollo rosso, dietro al rifugio, fino ad arrivare alla parete. L ‘attacco con targhetta alla base č qualche metro in basso verso destra (20 min)
NB: in rete si trovano molte gradazioni diverse, oltre ovviamente alle originali. Quelle riportate di seguito sono le mie personali dopo aver percorso la via.
T1: Salire la placca a destra sfruttando la fessura di sinistra, poi passo di decisione in placca per uscire. Traversare a destra seguendo la grossa lama. Restare bassi sotto il bombč. Risalire in verticale (vecchio chiodo o spit a destra) e poi traversare a sinistra su terrazzino fino alla sosta. Allungare molto i rinvii (35 m, 5c, 1ch + 5 fix)
T2: Salire in verticale per una quindicina di metri fino alla sosta (15 m, 4b, 2 fix)
T3: Salire nell’ evidente diedro ben appigliato. Passo atletico per uscire, e poi continuare fino alla sosta (30 m, 5a, 4 fix)
T4: Salire il diedro/fessura a destra dello strapiombo sfruttando la fessura centrale fino alla sosta su terrazzino obliquo alla base della famosa dulfer (15 m, 5a, 2 fix + 1 ch)
T5: Salire in spaccata aiutandosi con la grossa fessura a sinistra e la meno profonda a destra fino ad arrivare con i piedi all’ inizio del diedro. Da qui proseguire in dulfer per 7/8 m fino al terrazzino dove si sosta (25 m, 5c, 3 fix).
Qui finisce la via Gervasutti. E' possibile scendere in doppia oppure continuare sulla via normale che in 2/3 lunghezze porta in cima allo sperone (consigliata)
T6: traversare per 3 metri a sinistra seguendo la catena e poi risalire nel primo canale con roccette semplici. Usciti risalire la liscia placca verso destra sfruttando la fessura di sinistra. Uscire dalla placca e arrivare ad un terrazzino erboso. Sosta sul albero. (15 m, 4c, 1 fix sulla placca)
T7: Risalire a sinistra della sosta e seguire poi la rampa (verso destra) scavata nella roccia sotto un tetto. E’ necessario strisciare nella spaccatura (con lo zaino si riesce ma č davvero faticoso). Usciti dalla spaccatura (passo del gatto) salire in verticale con passo atletico ed arrivare alla sosta. (20 m, 4c, 4/5 fix). E’ possibile unire T6-T7
T8: salire per facili roccette a sinitra della sosta. Proseguire poi camminando per una quindicina di metri fino agli alberi dove si attrezza l’ultima sosta (30 m, 3c, nessuna protezione).
DISCESA: Si prende il sentiero che scende sul lato opposto a quello di salita per segnato da bolli rossi. Attenzioni che scendendo si possono incontrare deviazioni che invece di scendere al rifugio portano ad altri settori. Continuare comunque in discesa fino a dei tratti attrezzati con catene. Infine, all’ ultimo bivio dove il bollo diventa bianco/rosso, si deve tenere la destra arrivando cosě al rifugio.
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