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   PIZZO BADILE VAL MASINO VIA NORMALE, 09/07/2017
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Onicer  forrestgump   
Regione  Lombardia
Partenza  BAGNI DI MASINO (1172m)
Quota attacco  2900 m
Quota arrivo  3308 m
Dislivello  400 m
Difficoltà  PD+ / III+ ( III+ obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  GIANETTI
Attrezzatura consigliata  CORDA DA 60 - 3 O 4 FRIEND - UN NUT - QUALCHE CORDINO O FETTUCCIA
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Personalmente consiglio di affrontare l'itinerario in due giorni, pernottando all'ottimo Rifugio Gianetti per evitare una inutile "badilata" (scusate il sinonimo) di 2136 mt di dislivello e godersi invece la spettacolarità del luogo.
Si parcheggia l'auto ai Bagni di Masino (1172 mt) e si raggiunge il rifugio Gianetti (2534 mt) in 3 ore e 1/2 circa. Il sentiero è ottimo, in un fantastico ambiente alpestre, circondati da enormi placche granitiche incredibilmente levigate e merita più di una sosta. Il Pizzo Badile, e la sua via normale stanno proprio alle spalle del Rifugio che raggiungiamo alle 18:30.
Il mattino seguente partiamo alle 5.30 e in un ora circa raggiungiamo l'attacco. La via alterna tratti di I, II e III con un passaggio di III+ nel camino che si incontra dopo 20/30 minuti dall'attacco (un cordino spelacchiato aiuta a tirarsi su almeno per il primo tratto) e che conduce alla croce Castelli-Piatti. Da qui seguite gli ometti e i segni rossi o neri che vi conducono a destra per un traverso su cengetta esposta che si abbassa un po', per poi piegare a sinistra a monte e proseguire nuovamente in direzione della cresta. Noi qui abbiamo perso la via (che in effetti non è sempre evidente) e proseguendo ulteriormente sulla cengetta siamo entrati in un canale, ricollegandoci alla via segnata alla base del canalone 150/200 mt più in alto. Nonostante l'errore, abbiamo incontrato diversi cordini di sosta e la difficoltà non ha mai superato il terzo grado. Percorso quindi il canalone per un tiro in sicurezza, si è poi proseguito in conserva fino alla vetta.
Per la discesa potete contare su 11 doppie da 25 metri ma consiglio di porre molta attenzione nell'individuazione degli anelli cementati che dovrebbero essere contrassegnati, in discesa, da bolli rossi. In ogni caso sono presenti numerosi cordini con anello ed in linea di massima la discesa segue la via di salita fino al termine del canalone sommitale per poi piegare a sinistra e con 4 doppie da 25 raggiungere il tratto di cengia che si era percorso in leggera discesa durante la salita. La cengia vi riporterà poco sopra la croce che è possibile raggiungere con tratti di disarrampicata. Dalla Croce potete scendere il caminetto fatto all'andata (corda da 50) oppure quello strapiombante alla destra (meglio con corda da 60). Noi siamo scesi dal caminetto fatto all'andata e poi in conserva abbiamo raggiunto la cresta del contrafforte iniziale dove poco sotto c'è un altro anello che sta proprio alla base del camino strapiombante. Da quest'ultimo anello, con due doppie, abbiamo raggiunto nuovamente l'attacco.
Nel tirare la corda, per recuperarla dall'ultima doppia, è sembrato di tirare l'acqua, perchè si è scatenato un acquazzone che ci ha accompagnato nel rientro al Rifugio.
Ambiente imponente a tratti esposto.
Attenti alle pietre soprattutto se qualcuno vi precede in salita o vi segue in discesa.
FOTO 1: Il rifugio, il tracciato della via e la partenza delle 4 calate da 60 mt
FOTO 2: L'attacco
FOTO 3: La via dalla vetta
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