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Via Attilio Gheza da Pizzo Camino a Cima Moren, 12/12/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | cri |
Regione | Lombardia |
Partenza | Navertino- Borno (1025m) |
Quota attacco | 2025 m |
Quota arrivo | 2491 m |
Dislivello | 400 m |
Difficoltà | AD / IV ( III obbl. ) |
Esposizione | Varia |
Rifugio di appoggio | Laeng |
Attrezzatura consigliata | Mezza corda 60 metri, rinvii, cordini |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Come sempre la ricerca dell'itinerario prende spunto dai report letti qua e là; questa volta la scelta mi ha attratto in maniera particolare dopo aver letto la dedica, fatta da alcuni alpinisti, in ricordo di un loro caro amico scomparso in montagna.
"L’unione e l’amicizia in comune nei confronti del caro Attilio Gheza, deceduto in montagna, hanno portato un gruppo di amici delle scuole di alpinismo e scialpinismo dei C.A.I. di Cedegolo e Borno a mettere in sicurezza una via alpinistica che attraversa interamente il coronamento dell’altopiano di Borno, sul filo di cresta. La via, che era già percorsa da molti anni dagli autoctoni – seppur raramente a causa delle difficoltà alpinistiche oggettive – ha portato il gruppo di amici ad unire le proprie forze con lo spirito del “puro volontariato”, come la montagna insegna, e a tracciarne i profili con le tecniche di sicurezza proprie dei nostri giorni, facendone scaturire una via alpinistica di notevole lunghezza (l’intero coronamento con un buon allenamento può essere percorso in 12-14 ore), difficoltà alpinistiche fino al IV grado UIAA, alcune calate in corda doppia e una notevole esposizione sui versanti bornesi e scalvini". Aggiungo che il lavoro svolto dai volontari é encomiabile in quanto ha permesso a me e permetterà ad altri di percorre in maniera sicura una cresta, che seppur non tecnicamente difficile, presenta diversi tratti abbastanza pericolosi vista l'asperità del terreno. Non sono sola, con me oggi c'é Robi, che accetta molto volentieri (forse molto é esagerato o forse é stato costretto, non lo so; mi va di pensare che abbia accettato volentieri) il mio invito a scoprire un percorso nuovo anche per lui, in un ambiente dalla sembianze dolomitiche capitanato da due cime rinomate il Pizzo Camino e Cima Moren, ma anche dalle cime di Varicla (che ora conosco anch'io). Lo invito a fidarsi perché i commenti raccolti dalle varie relazioni sono stati più che positivi e non l'avrei sicuramente deluso. Spero che sia stato cosi! Una giornata di dicembre calda che non te l'aspetti, i colori intensi che essa ha offerto ed i paesaggi nitidi davanti a noi hanno reso questa cavalcata in cresta molto divertente! Aggiungo che la traversata,tutta attrezzata, prosegue verso i Corni del Negrino e San Fermo; sicuramente fatta in periodi dell'anno con più ore di luce consente di effettuarla con calma e maggiore godimento dell'ambiente circostante. Grazie a Robi per aver detto di si alla mia proposta. Foto 1: vista dal Camino verso la parte del percorso Foto 2: a metà cresta e sguardo verso il pizzo Camino Foto 3: il canalino con la calata di circa 30 metri che conduce alla passo della porta |
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