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   TRIBULAUN DI FLERES (3097 m) – VIA NORMALE , 22/08/2015
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Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Parcheggio Mhule dopo il paese di St. Anton/S. Antonio (1465m)
Quota attacco  2397 m
Quota arrivo  3097 m
Dislivello  700 m
Difficoltà  AD / III ( III obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Rif. Calciati al TrIbulaun (2369 m)
Attrezzatura consigliata  Imbrago, casco, 2 mezze da 30m oppure singola da 60m (da doppiare per le calate) cordini e fettucce di diverse lunghezze (anche da abbandono), moschettoni sciolti per le soste, 6 rinvii, nuts, friends di misure medie, discensore. Eventualmente chiodi e m
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Potevo finire l’estate senza una bella via di roccia...peraltro in ambiente “dolomitico” e che per certi versi ricorda anche le Grigne di casa?
Con la voglia di mettere le mani sulla roccia, accetto volentieri l’invito di soci d’eccezione e “dal curriculum di tutto rispetto”. Franz, Mara ed Albe, mi accolgono con simpatia e mi fanno sentire a mio agio. Prima della partenza sono un po’ in apprensione, è oltre un anno che non faccio vie di roccia ed in ambienti simili ma soprattutto non ci siamo mai “presi le misure” prima d’ora...mi sento un “po’ sotto esame”, non tanto per il grado di difficoltà, alla mia portata, ma per il richiesto grado di allenamento e tutto ciò che vuol dire progredire in ambienti simili e con tempi lunghi...bisogna essere bravi e veloci...“speriamo che me la cavo” (cit.).

Partenza venerdì pomeriggio da Milano con recupero degli altri soci lungo la strada, usciamo al casello autostradale di Vipiteno e saliamo la strada statale in direzione del Brennero. Al primo paese che si incontra, Gossensass/Colle Isarco, giriamo a sinistra per la Plerschtal/Valle di Fleres salendola. Poco prima del paese di St. Anton/S. Antonio si imbocca il ponte sulla sinistra e dopo una strada in costa sul versante nord della valle, prima di un altro ponte si svolta ancora a sinistra (strada con chiusura estiva sino alle ore 16) sino al parcheggio da cui partono i sentieri per i rifugi Cremona e Calciati che noi faremo presto la mattina seguente.
Ceniamo in vero “stile alpinistico” cucinando col fornelletto...degli ottimi ravioli, poi torta rustica e birra!!!...e dormiamo in tenda al parcheggio.
Sveglia alle 3.15 per colazione e smontaggio tende, alle 4.05 siamo già sul sentiero.

Per la salita è esaustiva la relazione di “vie normali.it” ,
anche se rispetto a quanto indicata in essa, a valle finchè non si arriva al parcheggio, il segnavia nr.8 per il Rif. Calciati al Tribulaun spesso si perde e bisogna seguire il segnavia nr.6 per il Rif. Cremona.

Dal parcheggio all’attacco impieghiamo 2h30, dalla base del canale alla vetta 4h, 5h per la discesa considerando che abbiamo anche perso tempo per le doppie, il traffico, le scariche di sassi provocate da altre cordate, 2h per la discesa dall’attacco al parcheggio. Un totale quindi di 13h30, alternando in salita tratti slegati, in conserva o con tiri di corda ed in discesa, calate in corda doppia a tratti slegati su cenge e sfasciumi.

Le difficoltà sono contenute. A nostro avviso la variante diretta del tratto che precede il SandesJoch non presenta passaggi di IV- come invece indicato nello schizzo, bensì non supera il III e la roccia è buona. Forse noi siamo stati più a destra di quanto appunto indicato. La variante è comunque consigliabile in salita rispetto alle due cenge esposte. Nelle parti in cui si arrampica sono presenti qualche raro e vecchio chiodo, le soste e le calate, anche queste su chiodi e vecchi cordoni a volte da integrare, oltre a due tratti attrezzati con vecchi cavi d’acciaio. Occorre prestare attenzione sulle creste e nei tratti inproteggibili sulle cenge esposte.
Come consigliato nella relazione, noi seguiremo la lunga cresta che congiunge il Sandesjoch al corpo della cima principale, scegliendo la traccia di sinistra (nord) meno esposta e più agevole rispetto a quella di destra (sud).

Lungo la progressione in salita siamo i primi, ci raggiunge sull’ultimo tratto ed in vetta solo una simpatica coppia di ragazzi con i quali scambieremo qualche battuta. Sotto la croce, è nascosto il libro di vetta su cui lascio una frase ricordo della bella ascensione.
Dopo la “birra di vetta” gentilmente offerta da Franz e le foto di rito, felici anche se in vetta le nuvole ci hanno un po’ “ridimensionato” il panorama...iniziamo la discesa, mentre sopraggiungono altre cordate che ci intralciano ed obbligano ad aumentare il grado di attenzione per evitare le scariche di sassi che provocano...(...si muovevano come elefanti in una cristalleria, utilizzando i più strampalati e pericolosi metodi di salita e discesa come mai visti prima in vita mia... meglio essere primi, veloci e togliersi di lì !!!) con assoluta mancanza di attenzione e rispetto per chi sta sotto di loro. Alpinisti della domenica...pericolosi per se stessi e per gli altri !!!

Per la discesa noi abbiamo effettuato 11 doppie (avevamo due corde da 30m in due cordate da 2). La prima dal torrione che precede la vetta (cordone attorno ad un masso) di 15m nel camino verticale. Poi, dopo aver attraversato a destra (faccia a monte), una di 30m su cresta a blocchi (non indispensabile, attrezzata da noi), quindi 30m nella rampa/camino obliqua. 30m nel camino col cordone d’acciaio. 30m nel canale detritico (attenzione nel proseguire oltre la doppia per reperire la successiva sosta!!!). 30m sulla bella placca compatta fino alla sosta nel caminetto. 30m ancora su placca. 30me che depositano nel canale alla fine del cavo d’acciaio. 15m dal cavo d’acciaio giù da un tettino. Poi 15m prima di prendere la “cresta delicata” e subito dopo una da 30m che permette di scendere nel canale dell’attacco dal quale si disarrampica. Le abbiamo indicate nello schizzo della via (link dell’immagine): schizzo della via.

Esame passato??... io mi sono divertita e manterrò un ottimo ricordo di questa giornata, non poteva venire fuori una giornata più riuscita... Un grazie di cuore ai miei compagni di salita.

Foto 1: Mara e Albe all'attacco della variante diretta del tratto che precede il SandesJoch;
Foto 2: Il camino in alto dove è presente il secondo cavo metallico;
Foto 3: Albe in discesa sulla cengia che dal corpo della cima principale riporta verso il Sandesjoch.
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