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   Campanile della Besauzega (Pale di San Lucano), via Augusto, 16/09/2012
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Onicer  paolo75   
Regione  Veneto
Partenza  Forno di Val (Agordo) (660m)
Quota attacco  1340 m
Quota arrivo  2191 m
Dislivello  850 m
Difficoltà  TD+ / VI ( VI obbl. )
Esposizione  Nord-Est
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  Chiodi, martello, dadi e friends fino al 3
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Forse una delle gite più belle di quest'anno!Sono tanti i motivi per avere grandi piaceri nelle uscite in montagna e nei due giorni in cui la via ci ha impegnati si sono manifestati tutti; si potrebbe dire che le Pale di San Lucano non regalano nulla, dal punto di vista tecnico è vero, ma per quanto riguarda le emozioni e i sogni sono una fonte inesauribile di doni, qualcuno l'ha chiamata la valle dei sogni, niente di più vero.

La via è molto bella, alcuni tiri in particolare sono entusiasmati sia per la qualità della roccia che per la bellezza dell'arrampicata, ma come tutte le perle della zona raggiungerne l'attacco non è proprio facile e immediato, noi qualche errore l'abbiamo commesso perdendo del prezioso tempo.
La relazione del Di Biasio è corretta e spiega bene il tutto ma quando si è su quegli zoccoli è facile sbagliare, per chi ne fosse interessato qualche precisazione: seguire lo zoccolo della parete est della Seconda Pala fino a poco dopo il passaggio di IV- dove si raggiunge la placconata compatta alla cui base corre una cengia, in quel punto occorre attraversare verso destra ed entrare comodamente nel Boral del Mul (e non proseguire lungo la cengia come abbiamo fatto noi); a questo punto noi abbiamo aggirato la prima strozzatura salendo verso destra su roccia friabile e rientrando 50m più sopra con un passaggio esposto su roccia slavata (col senno di poi converrebbe legarsi), alla seconda strozzatura che ci è apparsa insuperabile abbiamo traversato 50m verso sinistra sulla parete del Campanile per poi salire per placche a tratti erbose e friabili e con altri 3 tiri abbiamo raggiunto la cengia di attacco (passaggi fino al IV).
La relazione del Di Biasio dice invece di salire per 200m lungo il Boral fino alla cengia spiovente che porta al punto di attacco, in assenza di neve in effetti questa soluzione sembra piuttosto difficile, seguendo il nostro percorso all'attacco ci si arriva ma probabilmente si perde più tempo.

La via è ben descritta anche se articolata e in tutta la sua lunghezza si trovano una decina di chiodi di cui un paio non buoni.

Eventuali buoni punti da bivacco sono alla cengia sotto le placche compatte dello zoccolo e alla cengia prima della cuspide finale del Campanile, noi abbiamo dormito alla grande grotta descritta nella relazione ma non è granchè.

Splendido giorno di compleanno passato con Chiara.
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