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Torre Trieste, via Carlesso-Sandri, 07/05/2011 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | paolo75 |
Regione | Veneto |
Partenza | Rif. Trieste (1100m) |
Quota attacco | 1850 m |
Quota arrivo | 2450 m |
Dislivello | 600 m |
Difficoltà | ED- / VIII ( VI obbl. ) |
Esposizione | Sud |
Rifugio di appoggio | Rif. Vazzoler |
Attrezzatura consigliata | Friends di verie misure, chiodi e martello, 1 staffa |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Grandiosa via che sfrutta i pochi punti deboli della parete salendo con andamento tortuoso e lungo sviluppo (900m); incredibile il coraggio dei primi salitori che nel '34 hanno salito in 25 ore (davvero poco per il tipo di via e attrezzatura di allora) questo itinerario sulla parete sud della Torre Trieste.
Forse non siamo ancora in forma ma abbiamo faticato davvero ad arrivare alla fine, ma grandissima soddisfazione a concludere una via del genere. Note per una ripetizione: Sui tiri in comune con la Cassin cercare di capire bene l'itinerario perchè i numerosi chiodi e soste sparse qua e la confondono non poco la progressione rischiando di far perdere tempo prezioso (quello che ci ha costretto al bivacco sulla cima) Il tiro chiave (22esimo da relazione Kelemina) come è messo ora non è tecnicamante difficile ma bisogna tener conto di tirare (a meno di libera che non fa per noi) un chiodo con fil di ferro e un lungo cordino vecchiotto, ma meno male che ci sono altrimenti non so, secondo me in queste condizioni altri tiri sono più impegnativi. Non farsi ingannare dai tre tiri finali in camino di V°, si arriva stanchi e sono davvero faticosi e difficili (a nostro parere). Per la discesa noi abbiamo seguito 7 calate su spit (meno una su chiodi) di una via moderna sulla parete est che ci hanno portato alla seconda cengia e da li per la normale discesa alla fine del rientro lungo e complicato della torre, sono individuabili dall'uscita della Cassin a destra (viso a monte) del canale sotto una macchia di mughi. Le calate sono su parete verticale-strapiombante impressionante e non sono proprio tutte evidenti: la seconda calata va fatta buttando la corda verso destra viso a valle fino a una sosta su chiodi (ce ne sono due, quella più bassa è migliore, non abbiamo trovato quella a spit, è ancora più a destra?) la successiva andando in diagonale a destra faccia a valle ed è visibile 5 metri sotto una fascia di tetti (utile chiodo e martello per vincolare la calata). Sulla discesa con le calate da noi seguite di neve non ce nè praticamente più. In ottima compagnia di Fausto e Giovanni |
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