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Diavolo di Tenda mt.2914 - cresta Baroni, 08/07/2010 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | piccolo giò |
Regione | Lombardia |
Partenza | Carona (1150m) |
Quota attacco | 2650 m |
Quota arrivo | 2914 m |
Dislivello | 264 m |
Difficoltà | PD+ / III ( III obbl. ) |
Esposizione | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | rifugi Longo/Calvi |
Attrezzatura consigliata | casco, 20mt. di corda, moschettoni,imbrago, cordini e qualche rinvio. |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | partenza da Carona in direzione rifugio Longo passando per il rif.Baitone.
Sin dalla partenza una fitta nebbia di umidità ci avvolge e non ci lascerà fino all'arrivo dell'attacco della via e cioè poco sopra i 2500mt. Una volta lasciato il rif.Longo saliamo l'ampia carrareccia che ci porta in breve alla diga del lago del Diavolo, dopodichè prendiamo il sentero che a destra si inerpica ripido in direzione del Passo della Selletta. Qui un gruppo di giovani stambecchi ' giocano ' ad incornarsi tra di loro. Sempre immersi nella fitta nebbia, la visuale è ridotta a trenta metri e seguendo a fatica il sentiero, stando d'apprima sotto la parete sud dell'Aga e dopo del Rondenino, prima della bocchetta di Podavitt, staccandoci dal sentiero che ci porterebbe alla' normale 'ci portiamo in direzione dell'attacco della cresta. Dopo aver ravanato un poco sotto la cresta per trovarlo, un benvenuto colpo di vento spazza via la nebbia ed ora con la visuale libera ed il cielo blu/cobalto individuato il canalino d'accesso partiamo. Fatti pochi metri incontriamo il 'famoso chiodo arrugginito' punto iniziale d'accesso della via e seguendo la cresta si sale. D'apprima stiamo sul filo, dopo poco ci spostiamo a est su facile camminamento e qualche passaggio di arrampicata facile. Saliamo in conserva e man mano che si sale, decidiamo di stare il più possibile sul filo di cresta. La salita si presenta esposta ma su roccia quasi sempre solida e con bei appigli, solo in alcuni passaggi più aerei per essere più sicuri ci assicuriamo, godendoci così in totale sicurezza la bellezza di questa via di salita. Arrivati a tre quarti della via, nei pressi di un marcato intaglio che spacca proprio in deu la cresta, siamo scesi fin dove finisce la spaccatura e con un passo in spaccata siamo riusciti a passare dall'altra parte per poi risalire uno stretto canalino, questi ci ha riportati di nuovo sul filo di cresta e poco dopo in vetta. Felici di aver portato a compimento la salita ( per me era la seconda volta dopo circa 8 anni, per Albertino la prima) ci godiamo appieno la bellezza a 360 gradi che la cima ci offre, sotto di noi un mare di nebbia e specialmente nella parte seriana si scorgono le belle forme della Presolana, del Pradella....a nord il bellissimo Disgrazia e il gruppo del Bernina. Dopo uno spuntino rigenerante e le foto di rito, si scende dalla via normale di salita, da lì al rifugio Longo e poi di nuovo a Carona. Partecipanti: giovanni(piccolo giò) e alberto. foto 1 - particolare della via foto 2 - felici in vetta foto 3 - il bel lago del Diavolo |
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