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   Monte Aga mt.2720 e Pizzo Rondenino mt.2747 - traversata per creste, 01/01/2016
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Onicer  piccolo giò   
Gita  Monte Aga mt.2720 e Pizzo Rondenino mt.2747 - traversata per creste
Regione  Lombardia
Partenza  Carona (centrale Enel)  (1150 m)
Quota arrivo  2747 m
Dislivello  1930 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Rifugio Longo -
Attrezzatura consigliata  n.d.a.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Raccolgo l’invito di Cristina per la salita al Rondenino, dobbiamo solo decidere il giorno della partenza, così dopo alcuni rinvii dell’ultima ora saliamo sull’ultimo treno disponibile prima delle preannunciate precipitazioni nevose.
Partiamo da Carona alla luce delle frontali e ci incamminiamo verso il Rifugio Longo, passando dal Rifugio Baitone, qui una breve pausa e poi via verso il Passo Cigola.
Oggi l’intenzione è quella di salire al Monte Aga e poi per creste, stando quanto più possibile sul filo per poi raggiungere il Pizzo Rondenino, una cavalcata di quasi 2000mt di dislivello e uno sviluppo totale di circa 18Km.
Nei pressi del Passo Cigola svoltiamo a destra entrando nel bel anfiteatro nevoso dell’Aga, qui indossiamo i ramponi e iniziamo la salita verso la cresta, la neve è bella dura e la salita ne guadagna.
Così una cinquantina di metri poco sotto la ‘madonnina’ di vetta, peraltro già visibile, decido/iamo di operare una variante diretta tra ghiaccio/neve e roccette e che ci farà ‘sbucare’ proprio davanti alla Madonnina stessa.
Bella salita fin qui con Cristina già pronta per la traversata e caricata a ‘pallettoni’, allora qualche foto, una barretta, togliamo i ramponi e via si riparte.
Questa traversata in cresta, allenante sotto l’aspetto fisico e psichico, effettuata integralmente e senza l’aiuto della corda, ha dato modo a Cristina (secondo me) di accrescere la propria autostima su questo tipo di percorso, provando per molti tratti ‘l’ebrezza’ della conduzione e della scelta del percorso.
Un tragitto molto articolato e per niente banale con parecchi saliscendi, vedi sempre la vetta davanti ma non ci arrivi mai, dove a tratti piacevoli e semplici, si contrappongono passaggi delicati con traversi esposti su erba secca e scivolosa a ridosso di lisce placche, ad altre brevi risalite su guglie ‘seghettate’ o aerei spigoli , un paio di non banali disarrampicate mettono infine alla prova la nostra destrezza e con gioia, tocchiamo la vetta spuntando da nord dopo aver superato un’ultima paretina di misto.
Dopo quasi sei ore arriviamo felici come due ‘bambinelli’ in vetta al Rondenino, chiudendo nel migliore dei modi questa traversata, in questa (l’ultima) giornata invernale senza eguali, con poco vento e cielo sereno.
Mentre riposiamo e ci ristoriamo, mi muovo qua e là nell’intento di scegliere la direzione migliore per la discesa, che sarà muovendoci verso sud est fino ad immetterci nel lungo e stretto intaglio che divide la vetta dall’anticima, disarrampicandolo, fino a giungere sull’ampia pietraia alla base della parete e da lì seguendo il classico sentiero che ci condurrà al Passo della Selletta, poi discesa al Rifugio Longo e per carrareccia di nuovo a Carona.
Un sentito ringraziamento a Cristina per avermi supportato/sopportato in questa lunga ma felice cavalcata Orobica, salutandola con un arrivederci……..alla prossima.

Partecipanti: giovanni (piccolo giò) cristina (cri)

Foto 1 – sulla aerea crestina del Monte Aga
Foto 2 – la seconda punta del Rondenino ancora lontano
Foto 3 – Pizzo Rondenino mt.2747
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