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   Pizzo dell'Omo e Nord del Diavolo di Tenda, 12/08/2015
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Onicer  gio60   
Gita  Pizzo dell'Omo e Nord del Diavolo di Tenda
Regione  Lombardia
Partenza  Carona  (1150 m)
Quota arrivo  2914 m
Dislivello  2000 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Longo
Attrezzatura consigliata  Casco
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Desideravo salire il Diavolo da tutti e 4 i lati per me fattibili, cosi dopo aver letto alcune relazioni e visto le fotografie pubblicate ho visto che Nord era nella mie capacità. Partito dal Longo alle 7.30 dopo uno strappo della navetta , non sono in ferie, almeno risparmiavo un po’ di energie anche per la giornata successiva di lavoro. Salgo al Passo Cigola m 2486, scendo sul lato Valtellinese, solo in parte per sentiero poi lungo un ghiaione e fino ad incrociare il sentiero 201° a m 1890, si perde molta quota, ma non mi fidavo a fare da solo la cengia della Bocchetta di Podavit in particolare il tratto finale dove sicuramente servivano i ramponi per un terreno molto compatto e sdrucciolevole. Risalgo la parte finale della Val D’Ambria fino alla roccia che porta a un grosso intaglio che oltrepassato si vede la vetta dell’Omo. Alle 12.00 arrivo in vetta Nord m 2773 spuntino mentre osservo il Diavolo di Tenda, la vista mi incute incertezza sulla riuscita della salita. Riparto verso la vetta Sud dell’Omo m 2758 belle rocce per raggiungerla più sfasciume in discesa, con calma arrivo al primo torrioncino che separa l’Omo dal Diavolo si supera sul versante Valtellinese, uguale per il secondo dove non trovo nessuna difficoltà, i piedi sono quasi sempre si roccia buona e anche le mani hanno appigli accettabili. Naturalmente il tutto va visto in un ambiente di massi enormi appoggiati tra di loro e scaglie non sempre ben incastrate. Molte peggio certe vette della Val Morta. Sbuco qualche metro sotto la bocchetta del Diavolo m 2680 che raggiungo e subito vedo la prima fessura da salire per iniziare la Nord. Bella appigliata da sicurezza, poi un traverso che ritenevo il più pericoloso della giornata per via degli sfasciumi, lo supero rapidamente con tre passi veloci per trovare una seconda lunghissima fessura-canalino che sempre ben appigliata seguo. Una prima breve placchetta liscia, un po’ di cresta, una seconda placchetta più lunga, piacevole da salire per la poca pendenza sempre con appigli per mani e piedi infine per cresta di roccia rossa arrivo alla via normale 50 m prima della vetta del Diavolo di Tenda m 2914 . Tutto mi è sembrato semplice forse per via della preparazione fatta a tavolino e al buon allenamento che ho in questo periodo. La difficoltà tecnica non supera il 2° grado.
Foto 1 La cengia di Podavit vista dalla Val d'Ambria
Foto 2 Diavolo di Tenda visto dal Pizzo dell'Omo e vetta Sud
Foto 3 La placca prima della cresta finale
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