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   Pizzo Redorta, 04/10/2008
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Onicer  superbassi   
Gita  Pizzo Redorta
Regione  Lombardia
Partenza  Fiumenero  (795 m)
Quota arrivo  3038 m
Dislivello  2243 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Rif.Baroni
Attrezzatura consigliata  Utili ramponi e picca(leggeri)
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Mediocri
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Giornata stupenda,fredda e limpida,con u cielo particolarmente pulito.Parcheggiata l'auto nel parcheggio antistante il cimitero di Fiumenero 795m. Temperatura +2°. Iniziamo subito la salita,percorrendo la bella Valle di Fiumenero. Giunti al Piano di Campo la visuale sul Pizzo del Diavolo di tenda è veramente stupenda,il paesaggio è reso ancora più suggestivo dalla nevicata della notte,unico neo è un forte vento,che renderà ancora più pungente il freddo,e che ci seguirà per tutta la giornata. Dal Pian dell'Aser in poi,iniziano a comparire i primi tratti ghiacciati,che si alternano a tratti innevati. Nei pressi del Rif.Baroni 2295m le formazioni di ghiaccio sono ovunque,e la temperatura è di -2°,le tracce scompaiono.Rapido spuntino e ripartiamo,rallentati dal ghiaccio più che dalla neve seguiamo l'itinerario, ovunque ben segnato. Sotto la rampa di accesso che precede il piccolo plateau glaciale che sta ai piedi della cupola sommitale del Redorta calziamo i ramponi,che si riveleranno abbastanza utili. Seguendo i numerosissimi ometti arriviamo alla vedretta,e la risaliamo verso l'evidente Bocchetta di Scais. Nel mentre qualche nuvola si è fermata proprio sopra la vetta La vedretta l'abbiamo percorsa senza legarci ,ma effettivamente qualche buco c'era,ma non tale da destare preoccupazioni. Giunti alla bocchetta e viste le condizioni della cresta decidiamo di comune accordo di salire il canalino nevoso posto sulla destra. Questo è si innevato,ma non con un gran fondo ed alterna tratti abbastanza resistenti a tratti di neve molle e inconsistente. Giunti verso la cresta usciamo leggermente a sinistra,meglio invece sarebbe stato uscire leggermente a destra. Comunque con un tratto di cresta abbastanza facile,anche se reso insidioso dalla neve e dal ghiaccio ci ricolleghiamo al tratto più facile della cresta. Da qui in breve,anche se aggrediti da un forte vento arriviamo alla bella cima. Panorama stupendo,nel frattempo scende un leggero nevischio,ma il manto nevoso rende l'aspetto dell'ambiente molto più severo e appagante. Non ci tratteniamo molto sulla vetta,anche a causa del forte vento. Scendiamo per lo stesso itinerario di salita,trovando che già dopo la vedretta i tratti di ghiaccio percorsi in salita sono quasi scomparsi diventando molto più veloci da percorrere. Più in basso ritroviamo un'pò di sole ,e sempre seguiti dal costante vento arriviamo al parcheggio dopo poco meno di 10 ore dalla partenza.Un grazie a Eugenio.
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