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   Piz Linard, 12/10/2014
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Onicer  STAMBECCO92   
Gita  Piz Linard
Regione  Svizzera
Partenza  Lavin  (1440 m)
Quota arrivo  3411 m
Dislivello  2000 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Linardhutte
Attrezzatura consigliata  normale da escursionismo, soprattutto il CASCO!!!!
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Tempo nuvoloso e poche schiarite al sud delle Alpi mi fanno scegliere questo itinerario, il Piz Linard, con i suoi 3411 metri, è la montagna più alta dell'intero gruppo del Silvretta, gruppo che si estende tra Svizzera e Austria. Non ero del tutto convinto sulle previsioni, infatti tra un dubbio e l'altro parto da Bormio all'alba delle 7.30, scollino l'umbrailpass e percorro la Val Mustair con cielo coperto e nuvole basse, anche oltre l'ofenpass la situazione non cambia, arrivo a Lavin alle 8.40 con cielo abbastanza coperto e nuvole stazionarie oltre i 3000 metri. Dopo aver mandato a quel paese meteoch parto zaino in spalla, con la speranza che le schiarite previste nelle ore più calde si avverino. Si lascia la macchina in un piccolo parcheggio "nascosto" sopra il centro del paese, non è di facile individuazione, osservare bene i cartelli con "Parcheggio Linardhutte". Il cartello in paese segna 2 ore e 45 per la Linardhutte, io ci ho messo 1 ora e 10. Al rifugio l'ascesa è di 950 metri per circa 5 km di sviluppo. Arrivo al rifugio, aperto con gestore ancora 1 settimana, con cielo coperto e la cima immersa nella nuvole, ciliegina sulla torta la batteria della macchina fotografica è scarica, a questo punto il morale mi è andato sotto i piedi. Salendo al lago in tempo record le schiarite si sono fatte largo tra le nuvole, e la cima si scopriva a tratti, finalmente forse la giornata prende la piega giusta. Arrivati al lago di Glims superiore, a quota 2593 metri, si continua su traccia con ometti fino alla base del canalone inferiore, a quota 2880 metri. Attenzione, seguite bene la traccia, ci sono diversi canali che scendono dalla cima, io pensando di puntare quello più evidente ho sbagliato e per poco non venivo travolto da una scarica di sassi volanti. Il canalone inferiore della salita è abbastanza stretto e poco visibile rispetto a quello più a destra, più ampio ed visibile. Dalla base del canalone inizia il tratto più "alpinistico", si risale faticosamente il fondo del canalone sulla sinistra fino ad un evidente traversino che conduce su una spalla a destra del canale (ometto ben visibile). Da qui si taglia a destra e con passi di II° si guadagna quota fino ad un altro traverso che a quota 3100 metri circa porta al pendio mediano, un ripido e scivolo di terriccio e sassi che conduce alla base del canalone superiore, qui la traccia è evidente, sale a sinistra fino alla base del canale. A quota 3200 circa inizia il canalone superiore, il più pericoloso, cadono massi come pioggia in autunno! All'interno oggi un pò di neve fresca, comunque il terreno è scivoloso e instabile, l'avanzata è molto faticosa, a quota 3280 circa lo si abbandona a destra, poco prima che sbuchi in cresta, da qui sempre su terreno instabile si prende quota con vari zig-zag fino in cresta, da qui in 5 minuti si è in vetta. Sono 2000 metri di dislivello e 9 km, praticamente una direttissima. Dalla cima il panorama è superlativo, verso nord cielo limpido con solo qualche velatura, si vedono i grandi laghi di Zurigo, a sud invece la nebbia ostruiva la vista a tratti, in alcuni momenti si riusciva a vedere bene tutto, da Zernez al Piz Kesh, alla bassa engadina. Peccato non essere riusciti a vedere il Bernina e L'Ortles, visibile con cielo limpido. Discesa di grande attenzione, oggi non c'era nessuno, e fortunatamente alcuni massi fatti cadare accidentalmente nel canalone dalla cresta non hanno ferito nessuno, muoversi con massima cautela, bisogna calibrare al meglio ogni passo in caso di altre persone sul percorso. Per questo consiglio vivamente almeno il CASCO!! La valutazione dovrebbe essere PD, ma solo per la pericolosità del percorso, tecnicamente non è niente di impossibile. Appena sotto la parte alpinistica il sole ha illuminato tutto, poche nuvole in bassa engadina nel pomeriggio, e anche la cima si è scoperta del tutto. Un saluto agli amici della Rega di Scuol che mi hanno offerto una birra alla capanna. Discesa in ambiente fantastico, un bosco di pini e larici colorati d'autunno spettacolare, il sole e la luce mi hanno permesso qualche bella foto, la batteria mi ha concesso qualche foto con il caldo.... Come da previsioni appena varcato l'ofenpass mi ritrovo nelle nuvole e scollinato l'umbrailpass inizia a piovere fino a casa. Alla fine è andata benone!
Foto 1:il canale superiore
Foto 2:panorama verso nord dalla cima
Foto 3:Linardhutte e le dolomiti engadinesi.
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