Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Monte Due Mani, neve d'ottobre, 11/10/2013
Inserisci report
Onicer  Vezz   
Gita  Monte Due Mani, neve d'ottobre
Regione  Lombardia
Partenza  Culmine San Pietro (in realtà 4 km prima)  (1000 m)
Quota arrivo  1656 m
Dislivello  700 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  Biv. Locatelli-Scaioli-Milani (sulla cima)
Attrezzatura consigliata  Ghette, occhiali da sole.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Buono
Commento A mezzogiorno, dalla provinciale, si intravedevano le montagne. Assai imbiancate fino a bassa quota. Consultato il meteorologo di fiducia, decido di partire al volo per una non meglio precisata escursione fotografica. D'altra parte si viene da quindici giorni di brutto tempo. E pure il fine settimana non riserverà nulla di buono...
L'innevamento è davvero notevole, oserei dire eccezionale per il periodo. E regge bene anche alle esposizioni meridionali. Accantonata l'idea dei Corni, mi dirigo verso la Valsassina, alla volta della Culmine e del monte Due Mani.
A Moggio incontro i primi centimetri di neve e, con essi, il divieto di percorrenza della strada. Ma sono troppo lanciato per fare dietrofront: tiro dritto. Alcuni inservienti cercano di dissuadermi, ma, niente, oggi son testardo. I primi chilometri vanno via bene; più in su, a circa 4 km dalla Culmine, alcune vetture in retromarcia e una mandria di mucche mi obbligano ad arrestarmi. Sono le 14 ma poco male: partirò da qui. Anche perchè quando è passato il trattore non ho avuto la prontezza di chiedergli un passaggio.
La strada è scorrevole, talvolta sono abbagliato dal riverbero della neve, tal'altre vengo colpito dai bianchi proiettili sugli alberi.
Alla Culmine una ruspa ha appena terminato di spianare il primo tratto di stradina. Sembra un invito a procedere. Peccato che subito dopo si affondi in oltre trenta centimetri di polvere finissima. Beh, che mi aspettavo? Son venuto fin qua apposta!
Procedo alla volta della bocchetta di Desio trovando via via aiuto nelle differenti conformazioni del terreno. Dalla bocchetta spicca il Due Mani, non propriamente vicino. Anche perché tocca scendere una cinquantina di metri buoni per bosco ripido ed oggi intricato. Gli alberi sono in ginocchio, alcuni addirittura interamente bianchi, quasi tutti ricurvi uno sull'altro quasi a volersi sostenere a vicenda. Gli assembramenti maggiori obbligano a divagazioni faticose. Dall'alto una costante pioggia mi infradicia capo e zaino. Le lacrime dei faggi.
Raggiunta la radura della Casera Pramira, ne approfitto per tirare il fiato e fare il pieno di panorami. Il Resegone fa bella mostra di sé, agghindato come non mai. Le Grigne perseverano nella loro opera ammaliante.
La rampa finale mi separa ora dalla cima. Mai come in questa occasione sarebbe superfluo raggiungerla, eppure oggi, come dicevo, sono determinato. Il primo centinaio di metri scarsi è ancora di bosco. Le piante, vistosamente sofferenti, sembrano implorarmi; mai come ora le sento vive, quasi parlanti: per dar loro sollievo, è sufficiente scuoterle con i bastoncini. Loro, nel rialzarsi, sentitamente ringraziano. Il pendio innevato è l'apice della fatica. Procedo a zig zag, ricercando, prima con gli occhi e poi con gli scarponi, le aree più vantaggiose. Raggiungo la cresta appena prima che i quadricipiti esplodano.
Ad esplodere è invece il tramonto che, seppur viziato dalle molte nubi in cielo, distende i suoi radenti raggi sull'imbiancato crinale. Incantato, rimango in ammirazione. E vi rimarrei anche di più se solo non avessi un fastidiosissimo freddo alle mani. E se non avessi tutta la strada da fare a ritroso.
Nella fretta di partire ho scordato la pila frontale. La luna è coperta, mi aiuta il riverbero della neve e, forse, in piccola parte, la luce del meraviglioso tramonto che mi è rimasta negli occhi. Che poi è molto simile a quella che, per un istante, mi è balenata in testa stamane alla vista delle amate montagne candidamente vestite.
Alle 20.15, di ritorno alla Culmine, vedendo sfolgorare i primi lampi e sentendo il ticchettìo della prima pioggia, non mi pareva vero di sentirmi chiedere se volessi un passaggio. Quei quattro chilometri sul cassone del pick-up, con l'aria fra i capelli, mi hanno fatto tornare alla memoria passati viaggi in terre lontane.

FOTO:
1- Dalla bocchetta di Desio, le Grigne fanno da sfondo ad un particolarissimo scenario innevato.
2- Il bosco, decisamente sorpreso dall'abbondante nevicata.
3- Tramonto sul Resegone. Da riempirsi gli occhi.
Report visto  2239 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport  Clicca qui per andare al foto-report