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Monte Gleno - quasi - mt.2860, 06/11/2010 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | piccolo giò |
Gita | Monte Gleno - quasi - mt.2860 |
Regione | Lombardia |
Partenza | Pianezza (1263 m) |
Quota arrivo | 2860 m |
Dislivello | 1597 m |
Difficoltà | F |
Rifugio di appoggio | nessuno |
Attrezzatura consigliata | nda+ciaspole+ramponi+picozza |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | C'e molta neve in alto e dopo aver valutato alcuni itinerari possibili, la nostra scelta cade sul Monte Gleno, ma da Pianezza.
Parcheggiato proprio in piazzetta del paese omonimo e imboccata la carrareccia asfaltata che dal paese sale verso ovest saliamo su discreta pendenza che si fa più decisa una volta entrati nel boschetto e che porta diritti alla tristemente 'famosa' diga del Gleno. Da lì si scende di qualche metro e si costeggia (causa lavori in corso) a destra il laghetto artificiale fino a dove finisce, per poi rientrare a sinistra guadando il torrente colmo d'acqua che scende copioso dalle alture circostanti. Seguiamo ora il sentierino che che inerpica dolcemente restando sulla parte sinistra della bella e lunga vallata fino ad un primo risalto, per poi salire sempre diagonalmente e puntando in direzione del Monte Gleno, che si vede distintamente, fino ad arrivare al secondo risalto roccioso, adesso bisogna stare più attenti perchè inizia ad esserci neve. Risaliamo a sinistra di grossa formazione rocciosa fino ad arrivare su di un pianoro e lì dopo un breve spuntino, decidiamo che per proseguire è meglio indossare i ramponi. Davanti a noi e puntando decisamente verso la vetta, ora si vede distintamente, intravediamoo due enormi slavine cadute nei giorni precedenti, ci passiamo a lato e così facendo ci portiamo sotto le rocce finali di questa grandiosa bastionata. Ora la pendenza si fà mano mano più accentuata, saliamo un ampio canale e alla fine di esso ci sono due insidiosi sbalzi rocciosi da superare (2° grado) prima di portarci attraverso spazi tra neve e roccia sul colletto tra il Gleno e il Glenino. Adesso la neve arriva alle ginocchia, è molto molle e bagnata, si sente l'acqua che le scorre sotto ed è molto faticoso progredire. In ogni modo arriviamo al colletto pensando che ormai il più era fatto, sbagliato, la neve in cresta è appena appoggiata alle rocce e non lascia alcuna speranza di risalire gli ultimi metri che mancano per arrivare in vetta. Per far scendere l'adrenalina un gruppo allora sale al Glenino per avere una migliore visione su di una ipotetica via di salita mentre io assieme ad Albertino e Marco proviamo a passare a fianco del primo sperone per risalire le creste finali, ma dopo alcune decine di metri, proprio in vista della croce, anche per l'improvviso e forte vento che arriva dalla vedretta del Trobio, desistiamo. Resta comunque una bellissima salita, immersi nella solitudine più totale e in una giornata calda e dominata da un cielo blu cobalto. Partecipanti: giovanni(piccolo giò) alberto(albertino) romina(romi) marco(bomba) giuseppe(ranza) battista(batti) foto 1 - in fondo il Tornone. foto 2 - al colletto. foto 3 - vicini....ma non abbastanza. |
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