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   Monte Gleno mt.2882 - via normale -, 31/10/2009
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Onicer  piccolo giò   
Gita  Monte Gleno mt.2882 - via normale -
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione  (930 m)
Quota arrivo  2882 m
Dislivello  1952 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Rifugio Curò
Attrezzatura consigliata  n.d.a. - ramponi e picozza obbligatori.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Partenza alle 06,10 con le pile frontali e seguendo la facile carrareccia che porta al rifugio Curò, iniziamo a camminare immersi nella nebbia formatasi dalla tantissima umidità e dalle nuvole basse.
Seguiamo il percorso panoramico e all'altezza del rifugio sbuchiamo sopra la nebbia e finalmente tutto ci appare nel suo splendore, dal bacino strapieno, alle montagne intorno vedi recastello, torena ect. così dopo un rapido consulto decidiamo di fermarci e di bere del buon thè caldo.
Ripartiamo seguendo il sentiero che porta al rif.Barbellino e dopo circa 15min. con scritta 'gleno' deviamo a destra e iniziamo a salire verso la valle del trobio.
Superarti due ripidi risalti, arriviamo a una grande conca (dove anni or sono facevano gare di sci/alpino) e in fondo appare in tutta la sua magnificenza il monte Gleno.
Tutta la conca è ricoperta da una vasta coltre di neve, dai 10 ai 30cm.di neve fresca, all'inizio è bella dura poi in avvicinamento diventa farinosa e non essendoci traccia alcuna la progressione risulta molto faticosa.
D'apprima scendendo di qualche metro ci si porta verso destra e poi seguendo con attenzione i tanti ometti di pietra ci spostamo verso sinistra scegliendo la via migliore, tenendo come punto di arrivo il colletto che c'è alla destra del Glenino, che poi è la base per la salita verso il Gleno.
Una volta raggiunto il colletto, si segue il filo di cresta stando quasi sempre a nord.
Proseguiamo piano piano nella neve appena sotto la cresta in diagonale, subito dopo la si risale di qualche metro, si ridiscende in diagonale fino a superare,a circa trenta metri dalla croce, un ripido canalino che ci riporta in cresta.
Da lì ora si prosegue verso sud e superate le ultime roccette si arriva finalmente alla meritata vetta.

Inutile dire che lo splendore che ci circonda ripaga ampiamente la fatica fatta, anzi non la sentiamo più, così dopo le foto di rito e qualche attimo di meditazione a 360°gradi, ripartiamo e seguendo a ritroso la via di fatta in salita (stando molto attenti) ci riportamo sotto il colletto e così una volta usciti da tutti i pericoli, ci sediamo sopra delle roccette a crogiolarsi al sole.....finalmente si mangia.

Una volta giunti al Curò, rapido bicchiere di vino e relativa torta alle noci e lasciato il CAOS TOTALE della chiusura stagionale, si ritorna soddisfatti alla macchina.

p.s. - fare attenzione in cresta perchè molto affilata e con roccia instabile, mentre sui diagonali controllare a ogni passo che la neve tenga bene perchè si è molto esposti.

Partecipanti: giovanni(piccolo giò) angelo(ciccino).

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