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   Valtellina wine Trail, 26/11/2023
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Onicer  oscarrampica   
Gita  Valtellina wine Trail
Regione  Lombardia
Partenza  Chiuro  (300 m)
Quota arrivo  700 m
Dislivello  1000 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  no
Attrezzatura consigliata  scarpette da running
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Con Billy e giamba non è ben chiaro neanche il perché abbiam fondato il gruppo “ I corridori del cielo”. Forse abbiamo scoperto di avere in comune la passione per la corsa o per l’allenamento..o forse qualcosa di più perché alla fine passiamo più tempo a scherzare sul gruppo che insieme a prepararci avendo tutti e tre delle vite abbastanza piene e che non ci lasciano molto tempo per la pianificazione necessaria a trovarsi. Quindi è già stato bello, dopo l’esperienza del Maira Trail vissuta solo da me e Billy, poter partire per la Valtellina in tre sul Cam..per runner di Billy e la sua morosa Valentina. Purtroppo i tempi contingenti ci costringono a saltare la già prenotata pastasciutta in quel di Lecco a casa di Fabio Agostoni e dopo i soliti ritardi della partenza il rombo del nostro mezzo di trasporto rompe la quiete della sera che con la sua pace sta tentando di calare sul formicolio impazzito del venerdì sera cremasco. Ci sentiamo come in gita scolastica..e io e Giamba come bambini portati in giro da mamma e papa’ che con vent’anni meno di noi sono alla guida. Continuiamo a chiedere quanto manca e quando si arriva..che abbiamo sete e abbiamo fame. Così tra una risata e l’altra arriviamo improvvisamente all’anonimo e buio parcheggio di sondrio…che sarà per un poco la nostra casa. Andiamo a prendere i pettorali con loro due che mi guidano come un bambino…e superiamo a pieni voti l’esame burocratico..non ci resta che correre. Torniamo al camper dove Valentina magistralmente ha imbandito la tavola e l’ha ricoperta di ogni ben di Dio. Mangiamo e beviamo un rosso fantastico che Giamba ci ha offerto e poi io offro ( mi sudano le mani ad usare questo termine cos’ inesplorato…) una delle bottiglie del pacco gara. Scherzo con Valentina dicendole che il mio piano segreto per farli bere e quindi correr meno forte domani..viaggia a gonfie vele…anche se ho l’impressione di bere decisamente di più io. Poi io e Billy usciamo a provare uno dei suoi cigarillos e attirati da un bagno chimico che pensavamo fosse della corsa, scopriamo in realtà essere quello di una casetta della Croce Rossa che ospita i senza fissa dimora di Sondrio. Conosciamo il volontario che la gestisce, il mitico Colmbini che già dorme nel fetore quasi insopportabile del container dove russano e chiaccherano altri pakistani. Usciamo nella benefica aria fredda e troviamo Fivor ragazzo ubriaco fradicio in magliettina che rincasa e subito dopo Abdel un altro marocchino che passa tutta la conversazione a dire che il negro non capisce un casso ma è buono e di andare da lui che ha bimba picola e noi fare doscia e così poi lui viene con famiglia in camper. Non riusciamo ad andarcene da questi strani discorsi in una notte in cui le parole contano per quello che valgono e cioè niente..ma solo diventano ponti fra le persone( e come diventeranno profetiche queste parole…). Una notte che sarà prodromo di una giornata irripetibile che come al solito nasce per caso, nasce dalla nuda e incolta terra che culla con amore infinito il seme del dono. Andiamo a letto mezzi brilli e pieni come botti. Mah…Ho dormito bene comunque a parte Giamba che mi puntava le ginocchia sulla schiena e quando gli dicevo di spostarle mi rispondeva che non era il ginocchio. Stiamo bene tutti e dopo un’incredibile colazione in cui mangiamo come dovessimo correre l’Ultra Trail Du Mont Blanc..ci dirigiamo in città per prendere il treno che ci porterà a Chiuro. Questo è il viaggio di piacere..il dovere sarà poi tornare in città correndo per i vigneti i 21 km con 1000 mt di dislivello. Il treno è in ritardo e il popolo dei runner affolla le vie del centro e costipa i bar in cui cerca di risolvere la propria personale (di costipazione). Noi chiaccheriamo ai mercatini dell’usato dove i miei simpaticissimi amici vogliono guadagnare un euro lasciando la mia vecchia borsa da calcio in mezzo alla bigiotteria venduta a quel prezzo. Attenti ai miei bisogni mi suggeriscono anche l’acquisto di uno zainetto da trail di ultima generazione (latta in alluminio..con spallacci di corda!!) sapendo della mia arretratezza tecnologica. Qualcuno improvvisamente nomina per caso la parola treno e la folla impazzisce iniziando a muoversi verso la stazione. Chiaramente un falso allarme ma ormai siam pigiati come sardine e ci allontaniamo dalla banchina cercandone il confine. Così quando il vagone arriva è quasi solo per noi. Viaggio tranquillo, arriviamo poco dopo le 10 sulla pista in tartan azzurro dov’è allestita la partenza. Consegniamo le borse per il rientro e iniziamo a riscaldarci. Io non ho nessun programma..negli ultimi due mesi mi sono strappato il bicipite femorale giocando a calcio, ho fatto il covid per l’ennesima volta, mi sono infiammato la bandelletta perché un giorno di botto ho fatto 20 km, sono stato in montagna con Zeno che sembrava di essere in Patagonia e i pochi allenamenti che son riuscito a fare sono stati di una qualità preoccupante…tantè che martedì ho detto basta dopo l’ennesima delusione e ho deciso di recuperare..anche se cosa non lo so. Insomma un disastro. Quindi cercherò di stare con Giamba fino alla prima salita ( perché Billy dichiara di voler partire da ignorante…che per lui significa a 3.30) poi mi staccherò e inizierò la mia vera corsa in cui andrò a sensazioni sperando che l’infiammazione al muscolo dell’anca non mi costringa alla resa prematura. Giamba guida il riscaldamento e quando vogliamo metterci in fila c’è gia una coda mostruosa e così il socio ci porta quasi davanti scavalcando le transenne. Boom.. si parte corricchiando perché siamo in 1200..poi quando poco dopo nella folla riesco ad alzare un braccio per guardare l’orologio, vedo che viaggiamo a 4 al minuto..evabbè teniamo botta fino alla salita…ogni tanto Giamba dice: Oscar? ..ma non sembra molto interessato alla risposta..cerco di seguirlo nella calca.. fortuna che ha quell’assurda canottiera giallo canarino..Billy forse è dietro..o forse è già arrivato..non posso girarmi a cercarlo..poi in uno slargo lo vedo passare a sx..senza salutare manco e so che lo rivedrò solo stasera. A me la canotta gialla di Giamba mi guida come la stella polare un marinaio e credo dopo 1,5 km inizia la salita e allora recupero il socio e gli urlo..bon io cambio passo..anche lui non risponde ormai in trance agonistica. Sono solo..per un po' lo vedo poi quando la pendenza aumenta passo in modalità conservazione e inizio a salire camminando. Saliamo per strade sterrate e cementate fra i vigneti in una magnifica giornata di sole e il mio sguardo è costantemente rivolto a destra alla seghettata linea bianca delle Orobie di cui ho immediatamente riconosciuto il Dente di Coca e poi il Coca e la piramide del Rodes. Mi salutano come vecchie amiche gelose del fatto che oggi non sia qui per loro..quante giornate insieme, quanto amore ricambiato nelle mie occhiate furtive..che devo pur guardare dove metto i piedi. Salendo poi riconoscerò la sagoma del Campolongo e dei Druet, le cime di Valmorta e il cono del Diavolo di Malgina..una cresta da sogno percorsa in una giornata bella come questa..solo da solo. Qui ogni volta che volto lo sguardo per guardarla, mi supera una ragazza…quante ce ne sono… e penso che lei pensi che io stia guardando lei…no cioè si un poco..ma di più la montagna che oggi brilla di neve ai raggi del sole sotto un cielo azzurro come solo in montagna sa esserlo. E saliamo e saliamo e sbuffano e sbuffano tutti..il mio respiro è più leggero..non voglio spinger troppo..poi si vedrà. Chi si ferma, chi rallenta, chi supera correndo e chi supera camminando in spinta, chi usa i bastoncini e chi usa le mani piantate sulle ginocchia. Un universo variegato di persone e momenti diversi…ma tutti mi sembrano felici di esser qui…io lo sono tantissimo. Dura tanto questa salita ma il contachilometri si muove al rallentatore e smetto di guardarlo. Fisso alcune persone come riferimento per cercare di tenere un ritmo costante…ci sono davvero tante ragazze. Culona rossa è una delle prime, costante in salita, la recupero in discesa. Un giallo si avvicina e si lamenta della salita..gli rispondo ma dai che almeno qui abbiamo la scusa per camminare. Ancora un poco di sentiero poi una strada entriamo in discesa a Chiuro (q.400) traversando il ponticello sulla Val Fontana, dopo circa 4 km di corsa, e c’infiliamo in una porticina per entrare nella cantina Sociale Nino Negri,la più grande della Valtellina. Stiamo correndo fra fila di botti di vino impilate e la cosa mi sembra incredibile. Mi prende l’emozione e la prima cosa che mi viene in mente è l’anno prossimo ancora. Riguadagnare l’aria aperta è una sferzata d’energia e saliamo fra scalette varie impilandoci come sardine, nelle viuzze strette del paesino ma così abbiamo il tempo di recuperare, e nessuno se ne lamenta. Si riprende a salire, sento che le gambe girano bene, ci superiamo e risuperiamo con gallinella starnazzante,alta lunga e chiaccherona all’inverosimile..magari è anche simpatica ma parla sempre..non calo di ritmo, cerco di spingere in maniera controllata ma so che manca ancora troppo per poter essere felice ed esser certo di non cedere alla mancanza di allenamenti dell’ultimo periodo. Ora per facili strade bianche e attraversamenti di borghi e di meleti passiamo per Ponte Valtellina (q.500, Km 10) dove dopo aver saltato due ristori, mi disseto con coca e Sali. Per altri ripidi vigneti iniziamo a salire lo strappo maggiore della giornata che ci porta fino a circa 700 m di quota. Spingo in discesa e in salita controllo di non affaticarmi troppo, sono prudente. Poi si vedrà è il leit motif di oggi. La salita finisce, sto ancora bene. Si inizia la discesa verso il ponte della valle di Ròn (km 12). Dopo altri due kilometri di discesa, si attraversa il paese di Tresivio (q.500,km 14), dove aggiriamo con percorso circolare la bella chiesetta. Ora sto correndo tenendo il ritmo della vecchia truccata perché va forte e perché ha gli occhi di mascara (la sua giovane compagna grassoccia è rimasta attardata e lei continua a girarsi a cercarla..) ed entriamo nella zona vinicola dell’Inferno, con brevi ma intensi saliscendi nel territorio di Poggiridenti (km 17,q.570)(beati loro che se lo possono permettere..) dove la perdo di vista perché mi stacca. Mi bevo il gel mitico di Billy e ormai son certo che ce la farò. Il traguardo non è più lontanissimo, ma gli ultimi km presentano ancora qualche breve asperità (su una massacrante e breve ma ripidissima dico ad alta voce…questa è una bastardata questa me la pagano, io non ci vengo più e scoppia a ridere la ragazza che mi stava dietro..la grassoccia che mi ha recuperato(corsi e ricorsi..), prima di giungere a Montagna di Valtellina (q.570) al Km 18 ( qualche giorno dopo in ospedale a fianco di mia zia che s’ è rotta il femore troverò una signora che qui è nata..uno dei tanti bah di queste giornate) e quindi nel suo Castel Grumello, un vero e proprio spettacolo a due passi da Sondrio dove siamo attesi da un gruppo che suona credo fra il disinteresse dei veloci passanti che non hanno tempo di applaudire o chiedere bis. Oltrepassato il Castello, dopo un’ultima breve salita, ci si gode la passerella finale sui Dossi Salati, altro terreno di pregiati vini valtellinesi, e poi la breve picchiata su Sondrio con alcuni tratti interessanti e particolari che mettono in fila tutto il gruppo per quanto il sentierino è stretto ed esposto, oltre a qualche tratto veramente ripido dove si scende derapando e finalmente mi sento libero e felice di spingere (pensando anche alle condizioni in cui ho affrontato il Maira Trail) derapando. Superiamo il grande ponte sul Mallero e io inseguo la grassoccia che s’è messa a trottare nei tratti in piano, mentre io comincio ad accusare la fatica. La seguo, non riesco mai a raggiungerla, sembra in accelerazione, recupero solo nei tratti di discesa più ripidi e così arrivo a Sondrio dove l’attraversamento della città mi pare infinito e il traguardo non arriva mai. Il mio obiettivo è sempre davanti, ho crampi ai polpacci e alle cosce e solo il fiato è tranquillo ma la raggiungo solo dopo il traguardo in Piazza Garibaldi. La ritrovo insieme alla vecchia truccata …che poi avrà la mia età…) e mi dicono fra le risate di essere madre e figlia. Ecco gli dico..prima ho perso una e poi anche l’altra. Sono felice, quasi inconsapevole e siccome nn credo di essere arrivato un’ora dopo billy e giamba ( ci ho messo 2h.35), rinuncio all’idea originaria di andare a fare le docce col bus e come tutti vado alla piscina camminando tranquillamente con il mio borsone della Luisiana ritrovato al deposito. Le docce sono un labirinto e mi ci perdo..poi trovo giamba e Billy ed è festa Ridicolo il sistema a plastichina per utilizzarle..efficace ma non proprio intuitivo. Chiedo ai vicini di chi è la bellissima tutina lasciata sulle mie cose sparse fra il pavimento, richiedo ad altri e infine chiudo la borsa col prezioso regalo. Con Billy concordiamo di farci fare i massaggi..Giamba chè è fisioterapista no! Aspettiamo seduti io e Billy perché sono bravissimi e lunghissimi..poi arrivano due ragazze bellissime e dico a Billy…massaggi finiti..a noi ci faranno in 5 minuti pur di metter subito le mani addosso a quelle lì..lo dico ad alta voce in modo che senta il fisio che mi sembra più simpatico e che infatti si mette a ridere insieme a noi. Andrò da lui…personaggio incredibile di Sotto il Monte simpatico come solo quelli del Sud (matera) sanno essere. Mi resuscita a dispetto delle mie paure sulla fretta, mi apre le scapole e mi insegna a ad aprire i canali delle dita (mani e piedi..tecnica shiatsu) e gli faccio tanti complimenti per la persona che è. Recuperiamo giamba e andiamo alla festa per mangiare i pizzoccheri. Cè una coda immensa mi siedo per tenere i posti nel quasi unico buco libero che c’è mentre loro vanno a fare la fila. Leggo il PQ e leggo leggo leggo.. mi sale una sete incredibile, scopro che la birra bisogna comprarla ma come al solito non ho il portafogli.. in compenso non c’è coda. Billy mi porta i soldi..lui nn la vuole e dice che non si può bere la birra calda..mah mi sembra nervoso (mi dirà poi che aveva il cagotto..). Bevo di corsa, mi sembra un premio meritato e col fatto di essere un poco a digiuno mi fa subito un effetto inebriante anche perché ritorna in circolo il vino di ieri sera. Ma Giamba non la vorrà anche lui?..mi alzo per andare a chiederglielo..lo vedo vicino ad una ragazza bella e quando torno con la sua birra …gli dico di chiedergli di venire a sedersi con noi…e ci mettiamo a ridere come bambini. Ritorno a presidiare il posto libero, ho finito Pq. Leggo qualcosa sul cell…poi la vedo avanzare verso di me…è la ragazza di prima..un mito giamba..solo che lui non c’è. Non ricordo perché si siede vicino a me, lei e una sua amica. Dall’altra parte del tavolone i miei amici. Beviamo il vino, mi sforzo di finire i pizzoccheri meravigliosi. La confidenza e l’allegria sale..inizio a fare il pagliaccio come nelle serate in cui tutto è a posto e poi Giamba porta altro vino che l’amica di Mafalda (Miki) è sommelier e vanno insieme a comprare una bottiglia di pregio. Ridiamo tutti, siamo felici in un miscuglio di allegria, goliardia in cui ognuno dà il meglio di se’ e a cui poi si aggiunge anche Valentina. Compare Clelia, compare il vecchio alpino che mi dona una bottiglietta di lemoncello.. e continua il mio show fra le risate generali. Ogni tanto quando ne dico una troppo grossa mi cacciano dal tavolo…ma mi fanno sempre tornare. Trovo un cartello dell’organizzazione e cerco con i bollini delle Melinda di appiccicarlo alla porta perché resti chiusa …siamo vicini e fuori c’è bel freddo. Poi Billy e Vale salutano e s’inizia a ballare, Miki sul tavolo, ma non si può. Loro raggiungono la pista…io resto al tavolo a finire il vino avanzato e lascio a Giamba l’onore di far danzare le ragazze (che poi in realtà una ha quasi la mia età..). Poi loro salutano e cala il sipario. Io e Giamba ci fumiamo per finire la serata uno dei cigarillos di billy parlando di noi e guardando il fiume scorrere e portarsi via con sé le emozioni di una giornata irripetibile a detta di tutti. Torniamo al camper, si fanno i letti e dormiamo beati. Il giorno dopo tornando siamo tutti concordi nel ribadirlo: ma quanto è stato bello tutto? Mi riportano a casa solo 10 minuti prima che debba partire per il turno del pomeriggio. Solito turno assurdo di questi tempi..esco distrutto e nel buio della notte che mi rinfresca..faccio una cosa insolita..invio agli amici una mia foto vestito da infermiere che mi era venuto in mente di scattarmi appena arrivato. Quella foto in divisa ( di cui non sento più negli ultimi anni il fascino) vorrebbe esprimere il mio ritorno alla banalità quotidiana dopo la magia di due giorni irripetibili…ma mi dimentico di scriverlo. Possibile debba finire tutto così..passare dalle stelle alle stalle in 24 h? Alzo gli occhi al cielo, al mio cielo, e le stelle mi sorridono..quanto è bella la vita. La realtà non è quello che succede…ma le emozioni che la sostengono..mi sembra di udire sia la loro risposta. E torno felice. Grazie Billy, grazie Giamba, grazie Vale e grazie anche a M&M’s misteriosamente comparse nella nostra serata. Poi nei gg successivi accadimenti alimentano la magia...ma questa è un’altra storia. Foto1 i corridori del cielo Foto 2 l’ambiente della corsa Foto 3 l’incredibile foto apparsa dopo
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