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Rocca Pumaccioletto e Pumacciolo, Monte Paitino , 06/04/2023 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Rocca Pumaccioletto e Pumacciolo, Monte Paitino |
Regione | Emilia Romagna |
Partenza | Rifugio Lagoni, Corniglio (PR) (1345 m) |
Quota arrivo | 1817 m |
Dislivello | 950 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo + ramponi |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Mediocri |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Oggi partiamo con l’intento di completare la sequenza di cime che compongono questo tratto dell’Appennino Tosco Emiliano, alcune già salite in passato.
La partenza avviene dal Rifugio Lagoni, raggiungibile in auto ma mettendo in conto di percorrere gli ultimi cinque chilometri su sfondo sterrato e a tratti dissestato (evitare di salire con un’auto poco alta da terra). Arrivati al Rifugio, prendiamo il sentiero 711A, che senza particolari difficoltà sale fino alla vetta della Rocca Pumaccioletto. Davanti a noi vediamo la nostra prossima meta, la Rocca Pumacciolo, ma per raggiungerla ci tocca tornare per un tratto sui nostri passi, passare sotto le ripide pareti della cima appena salita e risalire alla Sella Pumaccioletto. Da qui, con uno strappo di venti minuti tocchiamo anche la seconda cima della giornata. La prossima vetta da raggiungere è il Monte Paitino, mediante un sentierino a mezzacosta che si snoda appena sotto la cresta. D’estate e in autunno non presenterebbe particolari difficoltà, ma con le condizioni attuali e la presenza di lingue di neve qua e là, alcuni passaggi oggi sono un pochino ostici e richiedono attenzione per essere superati. Con cautela avanziamo fino a toccare anche la terza cima della giornata, dopodiché il nostro sguardo volge verso quella successiva, il Monte Matto. Ci rendiamo però subito conto che difficilmente riusciremo a proseguire oltre, perché la presenza di neve che copre il sentiero su un pendio molto ripido renderebbe il prosieguo troppo rischioso. Dopo un’attenta valutazione, decidiamo così a malincuore di tornare sui nostri passi. Per evitare i traversi su neve passati all’andata, tentiamo per un paio di volte di scendere dritto per dritto dai pendii sottostanti la cresta di collegamento tra la Rocca Pumacciolo e il Monte Paitino, ma in entrambi i casi veniamo respinti dalla presenza di tratti troppo scoscesi per essere superati senza pericolo. Tornati dunque sul sentiero, ripercorriamo a ritroso e con cautela i traversi su neve, tornando così sulla Rocca Pumacciolo. Ridiscesi alla Rocca Pumaccioletto, scendiamo fino a incontrare un bivio. Anziché ripercorrere il sentiero 711A dell’andata, prendiamo il 711, che sebbene più lungo ci permette di variare un pochino la discesa. Chiudiamo dunque l’escursione, comunque soddisfatti per avere trascorso qualche ora in ambienti selvaggi. Foto 1: sulla cima della Rocca Pumaccioletto Foto 2: in discesa dalla cima Foto 3: le pareti rocciose della Rocca Pumaccioletto |
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