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   l'eroe della Concarena, 20/08/2013
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Onicer  oscarrampica   
Gita  l'eroe della Concarena
Regione  Lombardia
Partenza  Sommaprada  (1050 m)
Quota arrivo  2550 m
Dislivello  1500 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  biv. baione
Attrezzatura consigliata  nde, eventuale cordino per sicura
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Dopo aver salito con david il pizzo Badile Camuno e averne ammirato le pareti indorarsi di sole all’alba non potevamo esimerci dal salire la seconda importante cima della bella Valle Camonica. Della partita sono quest’oggi anche robi,un altro ragazzo che vive con noi del 2001 e il piccolo Giò (fratellino minore del 2005). Partiamo presto da Cavacurta, seguendo le indicazioni per Borno e Lozio e quindi per la località Sommaprada, dove troviamo un ampio parcheggio sterrato sotto al paese e dal quale prima di partire contempliamo l’alba colorare d’argento le pareti del Pizzo Camino. Poi entriamo in un boschetto e seguiamo la stradina sterrata che in circa 15 minuti porta verso l'eremo di S. Cristina e poi su sentiero, sempre ben segnalato, porta alla base del ripido e stretto vallone iniziale della Val Baione, inizialmente sul lato sinistro (dx orogr.), spostandosi poi a destra per traccia su ghiaie e nella parte alta, sotto i salti rocciosi ed un canale, traversa di nuovo a sinistra. Dopo 1 ora di cammino il piccolo Gio manifesta i primi segni di stanchezza e ottiene una pausa riposo. Venti minuti dopo facciamo invece una pausa ristoro e alle 8.30 passiamo dalla bella grotta con vasca per la raccolta dell’acqua delle Plagne del Sale. La salita ora è più dolce e il sentiero è più rettilineo, e continua ad addentrarsi nella vallata. Una ventina di minuti dopo Gio posa davanti ad un buco che scende nelle viscere della montagna con targhetta 808 della recensione speleologica. Alle 9 da poco passate, arriviamo al bivio con a destra il sentiero (81a) che porta alla Cima Bacchetta. Proseguendo dritti in 10 minuti si giungerebbe al bivacco Val Baione . Prendiamo a destra e ci portiamo all'attacco della salita a quota 1900 m circa. Risaliamo il ghiaione fino ad un ripido canalino roccioso di circa 6 metri, detritico e molto franoso ed attrezzato con catena, corda ed ancoraggi. La salita segue fino a metà parete il canale centrale alternando tratti di roccette scoperte (con qualche punto un po' delicato ma mai pericoloso, max II°, spesso I°) ad erba, fino a raggiungere la parte superiore presso un lungo sperone roccioso. Usciamo dal canalone sulla sinistra dello sperone per ripide e un po' franose roccette con il pendio che diviene ora più ripido. Giona è in crisi, ma riparte ogni volta e senza difficoltà, raggiunge la cresta soprastante. Usciti sulla cresta proseguiamo verso sinistra risalendo un ripido e largo pendio che raggiunge infine l'antecima (h11) per bei prati che ci riconciliano con il verde. Gio è felice e al contempo triste quando scopre che non è la cima e gli toccherà di camminare ancora per un bel pezzetto. Ci facciamo una foto seduti sul praticello che sorregge la piccola croce argentea e poi ci rialziamo per l’ultimo sforzo. Proseguiamo in traversata sotto cresta in leggera discesa per andare a raggiungere una forcella e da qui risalire con un ulteriore traverso sotto cresta fino alla base del pendio detritico finale che porta finalmente alla vera cima. Quando lo dico a Gio che il pezzo di cielo blu davanti a lui è quello che si poggia sulla vetta, ha un sussulto di energia e ad ampie falcate percorre di buon passo il ripido e ghiaioso pendio finale fino alla croce di vetta(q. 2550, h 11.30). Facciamo subito tutti i complimenti al piccolo Gio che a 8 anni si è sorbito 1500mt di dislivello,quaaaasi senza lamentarsi e poi ci godiamo la panoramicissima cima rocciosa dominante la Val Camonica e la Valle di Lozio, centro del gruppo della Concarena. La roccia calcarea crea un ambiente simil dolomitico con torri e guglie di roccia che s’alzano un poco ovunque. La cima è separata dalla antistante Cima Mengol e dal Cimon della Bagozza che svettano davanti a noi. Oltre tutto il mondo orobico con i suoi giganti, Redorta e Coca, il più vicino Pizzo Camino e il gruppo dell’Adamello fino al Carè Alto e poi il biancheggiante gruppo del bernina. Mostro a David il Badile Camuno che da qua appare piccolo e dietro la grande cresta dei Tredenus. Un signore gentile ci scatta la foto di vetta che risulterà l’unica decente della giornata, visto che ho scordato la macchina fotografica e ho fatto le foto col mio cell super scrauso. A mezzogiorno riprendiamo la discesa e alle 14 dopo aver disceso il piccolo tratto attrezzato siamo nuovamente al bivio. Pausa rilassante sui prati verdi assolati e poi giù per il canalone con rientro all’auto per le 15.30. Foto1 alle Plagne del sale Foto 2 bimbi sull’anticima Foto3 noi in vetta
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