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   lago di Varro, 06/05/2021
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Onicer  oscarrampica   
Gita  lago di Varro
Regione  Lombardia
Partenza  Vilmaggiore  (1080 m)
Quota arrivo  2236 m
Dislivello  1200 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  no
Attrezzatura consigliata  scarponi pesanti..c'è ancora neve sul pendio prima di raggiungere il lago
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Tempi di covid, di pandemie reali e immaginarie. Faccio l’infermiere e in ospedale vivo in diretta tutte le contraddizioni di questo momento difficile, in un mondo difficile. Ma mai perdere la speranza che cova come una brace sotto la cenere, come il sole dietro le nubi, come un sorriso che asciuga e devia le lacrime. E ritorna il tempo della montagna, dimenticato nelle pieghe di questo tempo maledetto più dagli uomini che da Dio. Schiacciato dagli impegni e dai lavori domestici e dalle previsioni meteo che non promettono buone giornate riesco infine a partorire un topolino. Giovedì 6/5 dopo l’incontro a Piacenza coi servizi sociali, tornerò di corsa a casa e mi lancerò verso la Val di Scalve per ricominciare da dove avevo finito e cioè dal tentativo di raggiungere la cima del Tornello che mi aveva ingannato a gennaio. Sulla strada del ritorno anche per evitare problemi col coprifuoco andrò a trovare Zeno e dormirò da lui anche per parlare un poco dopo qualche discorso telefonico e per definire i dettagli del nostro viaggio nei Monti del Sole. Decido di partire leggero e di arrivare fino a dove la neve me lo concederà: mi porto solo un piccozzino leggero per eventuale sicura. Sono le 14 passate quando riesco a partire da casa e le 16 quando abbandono l’auto parcheggiata a fianco della chiesa di VilMaggiore. Ho deciso questa scappata perché non son certo di avere altro tempo prima dell’uscita con Zeno e voglio testare un poco la mia forma dopo tanti mesi di sola corsa in pianura. Parto forte consultando il mio suunto e notando soddisfatto la mia progressione da 800 m/h che riesco a tenere per i primi 15 minuti, poi rallento un poco ma nella prima ora salgo comunque di 700 mt uscendo dal bosco e affacciandomi sulla Valle del Tino che trovo quasi completamente spoglia di neve e totalmente diversa da come bianca me la ricordavo. Riesco a assecondare,vedendolo, il sentiero che sale direttamente vs il Lago di Varro e che si tiene a dx dopo la casetta dell’Enel (quest’inverno era troppo alto il rischio valanghe…) e che erto punta la scogliera superiore. Comincio a sentire la fatica e un preoccupante vuoto d’energia ma riesco a spingere comunque e a superare i prati a loppi e i primi nevai che mi vengono incontro. Quando appare il gigantesco omino decido che solo raggiuntolo mi fermerò a a mangiare qualcosa. Arrivo alla quota 2120 alle 17.45 e mi siedo esausto sulle grandi pietre basali e comincio in preda ad un attacco di fame quasi bulimica a divorar cioccolati. Sono in maglietta e improvviso mi assale un freddo bestiale, le mani si gonfiano dal freddo e mi copro velocemente. Ora il panorama è decisamente cambiato perché il bianco la fa da padrone e devo salire un ripido fianco nevoso già calpestato. Salgo bene, nonostante la neve alta e la fatica ma è chiaro che sarà dura pensare di salire molto oltre. Al culmine del colle quando mi sarei aspettato di dover scendere nella conca del lago di Varro, me lo trovo invece sorprendentemente e piacevolmente davanti(q. 2236, h 18.15). Il paesaggio è mutato diventando completamente invernale e il lago non è distinguibile nell’innevamento generale. Distingui la superficie piana, poi le nebbie poco sopra coprono la visuale sulla cresta che unisce le ancor più alte cime che sovrastano il luogo dove mi trovo: il Tornello a sinistra e il Tornone a destra. Il vento bersaglia il mio guscio di palline gelate e assaporo la solitudine e la potenza del luogo. I cartelli che indicano Tornello e Tornone ad un ora sono delle tentazioni per il mio orgoglio ma non ho equipaggiamento, in alto non si vede nulla e farei aspettare troppo Zeno. Raramente rinuncio ma stavolta lo faccio serenamente e dopo aver mangiato qualche fico secco fotografo il bianco lago e sparisco alla sua vista. Alle 20 salgo in auto e passerò la notte nel Roccolo di Zeno. Spartano..ma che posto! Candido come chi vi abita.
Foto1 la Cima di Cornalta Foto 2 zoom sul Pizzo Tornone Foto 3 arrivo al lago di Varro
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