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Monte Barbarossa e Punta delle Oche , 01/11/2020 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Monte Barbarossa e Punta delle Oche |
Regione | Lombardia |
Partenza | Teveno (BG) (1120 m) |
Quota arrivo | 2146 m |
Dislivello | 1120 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo + ramponi |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Più volte in passato siamo transitati dal Passo delle Oche, sia dal versante Seriano che quello Scalvino, ma mai siamo saliti sulla vicina vetta del Monte Barbarossa, che quindi sfugge ancora alla nostra “collezione” di cime Orobiche. Stavolta siamo quindi intenzionati a sfatare il “tabù”.
Arrivati dunque a Teveno, ci incamminiamo prendendo il sentiero numero 407, che nella prima parte si inoltra nel bosco e sale ripido su una stradina cementata. Sbucati in ambiente più aperto e visivamente appagante, proseguiamo sulla strada, ora sterrata, che prosegue in direzione del Passo della Manina, a poca distanza dalle imponenti pareti del Pizzo di Petto. Proseguiamo avvicinandoci al Monte Barbarossa e a un certo punto lasciamo il sentiero 407, per prenderne un altro secondario che si stacca sulla sinistra e che conduce al Passo delle Oche. Questo sentiero è a volte poco evidente e bisogna perciò salire un po’ a intuito, prendendo a vista i passaggi più comodi su terreno erboso. Arrivati al Passo, vista la presenza di neve a tratti calziamo i ramponi e iniziamo ad affrontare la cresta che sale al Barbarossa. La salita nel primo tratto è tutto sommato agevole, sebbene bisogna prestare un po’ di attenzione. L’ultimo tratto, invece, in queste condizioni di neve irregolare molto molle, si rivela un po’ più ostica del previsto perché il pendio è molto ripido e il terreno sotto ai nostri piedi scivoloso, nonostante i ramponi. Dobbiamo perciò fare attenzione e studiare in modo accorto i passaggi migliori per arrivare in cima. Con calma superiamo le difficoltà e siamo così in vetta. Per scendere dobbiamo prestare la stessa attenzione e andare giù lentamente. Tornati al Passo delle Oche, vista la vicinanza dell’omonima cima, decidiamo di andare a fare una visita anche a quest’ultima, il cui percorso per raggiungerla è sì un pochino esposto, ma abbastanza agevole. Di nuovo al Passo, seguiamo il percorso di salita fino a un laghetto, dopodiché teniamo la sinistra per prendere un sentiero (molti bolli rossi presenti sugli alberi, provvidenziali) che si tuffa ripido nel bosco e conduce a Nona. Da Nona andiamo e Pezzolo e da lì rientriamo a Teveno, riuscendo perciò a compiere un buon giro ad anello. Bella escursione in ambiente selvaggio quanto basta. La salita al Barbarossa è meglio farla con neve più uniforme e solida, in modo da fare lavorare i ramponi in modo più adeguato, oppure quando la via è completamente pulita. La via di mezzo trovata oggi si è infatti rivelata un po’ infida. Foto 1: cima del Barbarossa Foto 2: dalla Punta delle Oche verso il Barbarossa appena salito Foto 3: scenari in discesa |
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