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   Corni di Canzo, 28/06/2020
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Corni di Canzo
Regione  Lombardia
Partenza  Canzo (CO)  (405 m)
Quota arrivo  1373 m
Dislivello  1060 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Rifugio S.E.V.
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Prima assoluta per noi ai Corni di Canzo. In teoria dovremmo partire dalla località Gajum, ma l’esaurimento
dei posti disponibili per parcheggiare l’auto ci porta a dovere per forza di cose lasciarla più in basso, nel
grande parcheggio posto nella parte alta del paese di Canzo.
Raggiunta Gajum a piedi tramite strada asfaltata, raggiungiamo la località Prim’Alpe insieme a tanti altri
escursionisti.
Proseguiamo verso la Second'Alpe con l’intento però di non raggiungerla e prendere invece il sentiero 1 bis
che si stacca a sinistra e punta più direttamente il primo dei Corni, ma veniamo stoppati da un cartello e dal
nastro bianco rosso che ne blocca l’accesso, a causa di una frana scesa tempo addietro.
Tiriamo dunque dritti e raggiunta la Second’Alpe, prendiamo un altro sentiero che si stacca sempre a
sinistra, sempre allo scopo di collegarci al sentiero 1 bis, su cui stavolta non viene indicata la chiusura.
Pensando perciò di avere superato il tratto franoso lo saliamo, ma una volta giunti all’incrocio del suddetto
sentiero, lo stesso identico cartello ne blocca di nuovo l’accesso.
Visto che l’idea di fare dietro front dopo la fatica fatta per arrivare a questo incrocio non ci piace,
decidiamo di prendere comunque il sentiero 1 bis e di tornare eventualmente indietro nel caso sul percorso
ci siano problemi o ostacoli insormontabili. In realtà, non c’è ombra di frane fino all’incrocio con il sentiero
che sale dalla Terz’Alpe. La frana, da quanto ci è parso di vedere, si trova più su, sul sentiero di
collegamento alla ferrata, ma è facilmente superabile con un minimo di attenzione, senza grandi problemi.
Superato l’attacco della ferrata saliamo ancora, fino a trovarci in prossimità del Corno occidentale. Per
arrivare in vetta prendiamo un ripido sentierino che ci porta dapprima a raggiungere la cresta ovest e che
consta di qualche breve passaggio un po’ esposto, dove è necessario utilizzare le mani per essere più sicuri.
Arrivati sulla prima cima, per potere raggiungere la seconda, ovvero il Corno centrale, si scende
inizialmente disarrampicando con attenzione attraverso alcuni brevi canalini rocciosi allo scopo di prendere
un sentiero con cui è possibile arrivare poco sotto la cima centrale.
Giunti alla base della seconda cima, un ripido sentiero, leggermente esposto, conduce sulla cima.
Per raggiungere ora la terza la cima, quella orientale, si prende una labile traccia in discesa che man mano
diviene sempre più ripida, a tratti sdrucciola ed esposta, provvista di catene in alcuni passaggi più verticali.
Le difficoltà non sono mai sostenute per un escursionista esperto, ma la prudenza impone attenzione e
lentezza.
Arrivati alla Bocchetta di Luera, arrivare ora sulla terza vetta di giornata è un gioco da ragazzi.
Per tornare, decidiamo di portarci verso il Rifugio S.E.V., passando attraverso un sentiero che corre sotto le
imponenti pareti del Corno Centrale.
A questo punto, prendiamo il lunghissimo sentiero numero 5 che si svolge nel bosco e ci riporta alla
Prim’Alpe.
Per tornare al parcheggio di partenza, anziché seguire la carrozzabile dell’andata, prendiamo il sentiero
denominato “del Repussin”, arrivando così a Canzo.
Escursione a quattro passi dalla pianura ma che riserva angoli selvaggi, leggermente impegnativi e
panoramici. Promossa!

Foto 1: in vista del Corno Occidentale
Foto 2: il Corno Occidentale visto da quello Centrale
Foto 3: visuale verso il Lario
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Immagini             

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