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Val Orsera e Val Ventina, 30/05/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Zeno |
Gita | Val Orsera e Val Ventina |
Regione | Lombardia |
Partenza | San Giuseppe, Val Malenco (1435 m) |
Quota arrivo | 2551 m |
Dislivello | 1500 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Biv. alpini Alpe Lagazzuolo (ritirare chiavi) |
Attrezzatura consigliata | Normale attrezzatura da escursionismo, utili le ghette ed ev. ramponi per la salita al Bocchel del Cane |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Al termine del corso di Geografia fisica del primo anno della facoltà di geologia che sto frequentando è prevista un’uscita sul territorio. La meta scelta dai docenti è la Val Ventina e la data dell’escursione per il nostro turno è fissata al 31 maggio. Con Marta, Maria, Ludovica e Gabriele (quattro compagni conosciuti durante quest'anno) scegliamo di arrivare in Val Malenco due giorni prima per effettuare un’escursione in compagnia.
Il primo giorno partendo da San Giuseppe risaliamo la Val Orsera e raggiungiamo il bivacco degli alpini presso l’Alpe Lagazzuolo (la struttura è stata interamente ricostruita nel 2008 dall’Associazione Alpini della Valmalenco ed è gestita con grande passione e cura dal sig. Pietro Schenatti -340 7764161- e Fausto Pedrotti -349 5089697- che vanno contattati per richiedere le chiavi). Dopo un bagno ristoratore nel gelido Lago Lagazzuolo che si trova poche centinaia di metri oltre il rifugio ci dedichiamo con piacere alla “vita di baita” spaccando la legna e preparando un’ottima polenta per la cena consumata all’aperto mentre il sole ci saluta illuminando con le sue ultime luci la costiera sinistra orografica della Val Malenco. Il giorno successivo risaliamo verso il Bocchel del Cane prima attraverso un ingrato ghiaione e poi per ripidi pendii nevosi che ci conducono con non poca fatica al valico. Il tempo in peggioramento non ci impedisce di ammirare la splendida testata della Val Ventina, Val Sissone e Val Muretto con le loro relative vette. Mentre scendiamo verso il Lago Pirola e l’omonima alpe tuttavia una pioggia via via più insistente si abbatte su di noi facendoci arrivare completamente fradici alla seconda auto che avevamo lasciato a Chiareggio con l’idea di dormire presso il Pian del Lupo. Non avendo voglia di montare la tenda sotto il diluvio soppesiamo varie alternative più o meno bizzarre per passare la notte all’asciutto; alla fine chiamiamo Pietro (gestore del Alpe Lagazzuolo) che con notevole disponibilità e gentilezza ci ospita in casa sua a Chiesa. È davvero bello conoscersi, scambiarsi racconti e scoprire interessi e conoscenze comuni. La mattina successiva ci riportiamo a Chiareggio dove inizia l’escursione ufficiale dell’università guidata da Sergio Andò (docente titolare del corso) e dal glaciologo Riccardo Scotti (qui noto come “Nibi”) che incontro per la prima volta di persona con grande piacere. Il percorso programmato prevede di raggiungere il rif. Porro e percorrere il sentiero glaciologo fino alle pendici del Ghiacciaio della Ventina. Non si tratta certo di un itinerario impegnativo o particolarmente remunerativo in ottica alpinistica ma le spiegazioni di Riccardo e del prof. Andò che partono da osservazioni molto semplici del territorio richiamando concetti appresi in aula rendono la giornata estremamente interessante. A conclusione di questi tre intensi giorni porto a casa la felicità di trovarsi bene insieme con amici con cui non ero mai stato in montagna, il calore dell’accoglienza di Pietro e la capacità di osservare, descrivere e capire che ci hanno trasmesso i nostri accompagnatori. Mòla mia, leù! |
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