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   Grand Chavalard, 21/10/2017
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Grand Chavalard
Regione  Svizzera
Partenza  L'Erie, Fully (CH)  (1888 m)
Quota arrivo  2899 m
Dislivello  1030 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento Oggi varchiamo di poco i confini nazionali e andiamo in territorio svizzero per tentare di raggiungere la cima del Grand Chavalard, che svetta imponente sopra il paese di Fully. Il percorso di salita, interamente visibile già osservandolo dal basso, si preannuncia ripido e faticoso.
La partenza avviene dalla località l’Erie, raggiungibile salendo per una strada spesso stretta, prima asfaltata e sterrata poi, che con molteplici tornanti conduce a un ampio piazzale dove è possibile parcheggiare comodamente.
Il primo tratto del sentiero si svolge a mezza costa lungo il percorso del “Tour del Grand Chavalard”, che permette di compiere il periplo della montagna.
Dopo circa mezz’ora di cammino pressoché pianeggiante, nei pressi di una palina indicatrice si stacca sulla destra un sentiero che fin dalle prime battute sale ripido con continui zig zag.
La pendenza si mantiene costante e il percorso si svolge dapprima per un largo canale e poi attraverso alcuni paravalanghe dove bisogna passare letteralmente dentro di essi attraverso alcuni pertugi appositamente ricavati. Altre volte è invece necessario aggirarli, sempre su terreno molto ripido e a volte esposto. La via da seguire è marcata con dei bolli bianco/azzurri e non ci si può sbagliare.
Superati i paravalanghe, si accede alla cresta della montagna che in alcuni punti è leggermente esposta sul lato sinistro del senso di marcia in salita. A metà di essa è presente anche un piccolo salto di roccia da superare con l’aiuto di una catena fissa.
Giunti sotto la cima, le pendenze tornano a farsi più ripide. Il sentiero si svolge ora tra sfasciumi e nonostante la presenza dei bolli, non è sempre evidente.
A fatica copriamo gli ultimi metri di dislivello e arriviamo in cima dove sono posti la croce e una stazione meteorologica. Il panorama è ragguardevole, ma purtroppo siamo costretti a sostare per poco tempo perché un vento teso, avamposto della perturbazione prevista in serata, non dà tregua e risulta fastidioso.
Per scendere ripercorriamo il medesimo sentiero di salita. Considerate le pendenze spesso notevoli, è necessario prestare attenzione durante la discesa.
Tornati sul comodo sentiero del Tour le difficoltà cessano. Non ci rimane perciò che ripercorrere in modalità relax i restanti metri fino al piazzale di partenza, allietati dai molteplici colori autunnali.
Bella escursione quella odierna, che esclusa la zona dei paravalanghe si svolge in un ambiente selvaggio e suggestivo.

Foto 1: si sale su sentiero ripido
Foto 2: tripudio di paravalanghe
Foto 3: vetta
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Fotoreport