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   Tour del Grossglockner, 01/05/2012
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Onicer  GNARO      
Gita  Tour del Grossglockner
Regione  Austria
Partenza  Virgen Tal, Streden  (0 m)
Quota arrivo  0 m
Dislivello  5500 m
Difficoltà  OSA
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Variabile
Altra neve  Variabile
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Anche questo tour viene scelto in base alla clemenza del meteo .. risultato: Austria, Alti Tauri.

Il primo giorno comincia bene, tempo stupendo e un sole che fa ben sperare. Dal parcheggio di Stroeden in Virgental in 20 minuti si raggiunge a piedi la teleferica del rif. Essener-Rostocker; (possibilità di caricare gli zaini), la neve inizia poco sotto il rifugio, bellissimo ed accogliente come tutti gli altri visitati in questo giro.
Il giorno seguente sembra cominciare bene, ma voltando lo sguardo al cielo, notiamo che le nubi viaggiano come ufo impazziti, spinte da sud. La nostra meta, la cima del Grossgeiger, si trova in fondo alla lunga vallata di accesso che punta dritta a nord e poi per i pendii di sud-ovest. Man mano che saliamo il tempo peggiora e il vento comincia seriamente a diventare fastidioso, più volte delle raffiche ci faranno rovinare a terra. Giunti una trentina di metri sotto la cima, si pensa che sia meglio girare i tacchi e cominciare a scendere... A circa quota 3000, si traversa in direzione est così da raggiungere, ripellando, ma senza perdere troppo dislivello, la sella Maurer Torl. Il vento non si placa. Da qui una lunga sciata su neve che varia secondo la quota. Assecondando l'ampio vallone, dell'impronunciabile Obersulzbachkee,s che si snoda verso nord-est si punta il rif. Kursinger. Alla fine del pianoro, a circa quota 2600, per passare la ripida seraccata che sbarra il collegamento con il pendio sottostante, ci siamo tenuti subito a destra del picco roccioso che si trova nel mezzo. Lunga ed estenuante la salita al rifugio che si raggiunge compiendo un giro molto largo in senso antiorario. Il vento si placa solo attorno alle 2 di notte. La meta del lunedi sarà il Grossvenediger. Confidando nelle notizie meteo carpite al rifugio si parte speranzosi. La giornata promette bene. Seguiamo il ghiacciaio dapprima verso nord-est e poi a quota 2900 pieghiamo a sud-est in direzione della sella Venedigerscharte. Dal passo la cima è alla portata di mano.. Panorama superbo e tanta soddisfazione. Cominciamo a scendere in direzione del rif. Johannis, passando vicino ad una zona dove sono in corso dei soccorsi..scopriremo poi che un soccorritore ed un alpinista slovacco han perso la vita...
Si arriva sci ai piedi poco sotto il rifugio, l'auto è a circa 10 km da farsi a piedi, arrivati a quota 1700 approfittiamo del taxi.... anche perchè la giornata non è ancora finita e i tempi son stretti. Arrivati al parcheggio, facciamo un piccolo spuntino, dopo di che ci si sposta di una trentina di km, passando per Kals, fino al parcheggio in prossimità del locale Lucknerhaus, dove la strada finisce. Rimessi gli sci saliamo fino Stüdlhütte, base di partenza per l'ultima tappa: il Gross Glockner, interessante anche sotto il profilo alpinistico. I numerosi fittoni (pali zincati piantati nella roccia) e i tratti di corda fissa facilitano l'ascensione. Anche se le difficoltà tecniche non sono eccessive, in certi tratti l'esposizione è veramente notevole. Si parte di buon ora per evitare la solita perturbazione che giungerà puntuale in tarda mattinata. Si parte dal rifugio e ci si dirige verso est, i pendii si fanno più ripidi, si entra nel ghiacciaio, e quasi improvvisamente, la piramide formata dal Kleinglockner e dal Grossglockner compare in tutta la sua imponenza. Si percorre ora un lungo falsopiano puntando ad un ripido ed evidente pendio sulla destra da risalire integralmente fino ad un comodo e ampio pianoro. Abbandoniamo il pendio a circa tre quarti per sentiero attrezzato sulla destra. Si raggiunge il locale invernale Erzherzog e da qui facilmente sul comodo e ampio pianoro. ( Con condizioni ottimali si poteva optare e salire il pendio in direzione nord fino al suo termine, cercando il passaggio più agevole fra le rocce e raggiungere cosi il pianoro citato.)
Attraversato il pianoro si giunge alla base di un canale, dove messi ramponi, raggiungiamo i primi fittoni del Kleinglockner.
Qui comincia la parte alpinistica della salita. Le difficoltà tecniche non sono elevate però si procede sullo stretto e in alcuni punti l’esposizione è veramente notevole. Conquistata la vetta si comincia a scendere per l'itinerario di salita, perdendo molto tempo nei punti più critici, vere e proprie strozzature che si formavano tra chi andava e chi veniva. Raggiunti gli sci si comincia finalmente a sciare.... su neve di tutti i generi...
Un itinerario che ha dato tanta soddisfazione a tutti. Un grazie ai compagni di viaggio: Tiziano, Michele, Paolo, Domenico e gli aggiunti dell'ultima tappa Enrico, Anna e Silvie.
Bravi!!!
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