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   Monte ARARAT Turchia, 30/04/2012
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Onicer  maurobreno      
Gita  Monte ARARAT Turchia
Regione  Altro
Partenza  19-04-2012/27-04-2012  (3300 m)
Quota arrivo  5165 m
Dislivello  1865 m
Difficoltà  OSA+
Esposizione in salita  Sud-Ovest
Esposizione in discesa  Sud-Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento L’avventura inizia ad AGRY ,un paese confinante con l’IRAN, nel quale atterriamo provenienti da INSTANBUL. Il gruppo, formato da 8 componenti, comprende tre bresciani della Valle Camonica: Lucio, Mauro, Paolo, un austriaco: Florian, 4 altoatesini della Val Gardena : Cristian, Klaus, Reinhard e Roland. Ad attenderci all’aeroporto la persona che ci aiuterà nella nostra ascensione : BUHRAN. Carichiamo tutta la nostra attrezzatura sul pullmino che ci è stato messo a disposizione e partiamo alla volta di DOGUBAYZIT che raggiungiamo dopo un centinaio di chilometri attraversando un paesaggio selvaggio, brullo ed affascinante. Da qui, dopo una notte passata in un fatiscente albergo locale, partiamo di buon mattino per ıl campo base del Mt. Ararat posto a cırca 2000mt., che raggiungiamo con deı mezzı fuorı strada. Caricato il materiale sui cavalli, di proprietà dei portatori, proseguıamo a pıedı per ıl CAMPO 1 posto a 2800 mt. Lo raggiungiamo dopo una piacevole camminata seguendo un sentiero sassoso che conduce, attraverso un dolce pendio, alle falde del monte, meta della nostra avventura. Arrivati, piantiamo le tende su uno spiazzo erboso libero dalla neve e pulito dai sassi e ci apprestiamo ad apprezzare la cena che i portatori preparano su fuochi improvvisati. Il gruppo di noi alpinisti, davanti al fuoco del bivacco, inizia ad amalgamarsi , a conoscersi meglio e ad apprezzarsi sempre più. Passiamo la notte nelle nostre tende ın modo piuttosto comodo ma preoccupati dalle continue cannonate sparate per addestramento(??), dall`esercıto turco verso le zone del nostro monte. Il mattino seguente, dopo la colazione che i nostri cortesi portatori ci hanno preparato, calziamo glı scı e con un tempo incerto saliamo verso il CAMPO 2. L’obiettivo è di piantarlo attorno ai 4.000 metri , ma la neve piuttosto fradicia fa sprofondare i cavalli, carichi delle nostre attrezzature, fino alla pancia costringendoci a continue soste per aiutarli. Capiamo che le povere bestie non sono in grado di proseguire e a circa 3.400 metri decidiamo di fermarci e di preparare il CAMPO 2. Il tempo ,che nel frattempo è migliorato, permette di scrutare la montagna nel suo insieme e di intuire quale possa essere la via migliore per la salita alla vetta. Mentre i componenti il gruppo riposano, risparmiando le forze per il giorno dell’attacco finale, Klaus, Mauro e Paolo decidono di salire con gli sci lungo un ripido canale fino a 4.200 mt. per acclimatarsi e per cercare alla luce del sole , la via ideale e sicura per l’ascesa. Il ritorno dopo qualche ora al campo 2 , regala ai 3 amici una fantastica discesa con gli sci in neve primaverile. La serata trascorre serena mentre vengono preparate in modo meticoloso le attrezzature necessarie per affrontare la salita fino ai 5.165 metri dell’ARARAT. Lucio , che fra gli 8 componenti il gruppo, è l’unico a salire senza l’ausilio degli sci ,e per questo motivo ritiene di essere il più lento, decide di partire verso mezzanotte e di farsi raggiungere lungo la salita dagli altri componenti. Per non lasciare l’amico da solo , Mauro e Paolo decidono di accompagnarlo, lasciando agli altri amici qualche ora di sonno in più. Ma dopo poco la partenze dei 3 , la nostra guida, da buon islamico, all’una del mattino , decide di iniziare a pregare , innalzando canti melodiosi ma rumorosi al suo Dio e svegliando tutto il gruppo. Di dormire non se ne parla più e quindi si anticipa la partenza di qualche ora. Alle 02.00 del mattıno parte il secondo gruppo che verso le cinque si riunisce ai tre partiti a mezzanotte. Il freddo è intenso ed inizia a soffiare un vento gelido che mette a dura prova la resistenza fisica e psicologica di tutti. Il tempo, di notte sereno, quando albeggia inizia a cambiare rannuvolandosi e facendo scendere una fastidiosa nebbia. Con noı ci sono due guide che avrebbero dovuto accompagnarcı ma dopo alcune ore la prima l’abbıamo persa per strada e la seconda, Burhan, sı è sentıta male e ha dovuto rıdıscendere al CAMPO 2. La salıta, a causa del forte vento e della nebbıa, risulta piuttosto impegnativa ed ostacola per gran parte la vısıbılıtà. Le nuvole sospinte dal vento si aprono e si richiudono in continuazione , permettendoci ogni tanto di ıntuıre la via di salıta. Per fortuna nel progredıre notiamo ognı tanto delle tracce vecchıe dı qualcuno dısceso qualche tempo addietro e qualche segnavıa formato da bastoni infilati nel ghiaccio. A 4900mt, Christian che è davantı al gruppo, all` ımprovvıso, in uno sprazzo di sereno, rıesce a vedere per qualche secondo la cima e intuisce così ıl percorso da seguıre. In quota il vento è fortissimo e la temperatura raggiunge abbondantemente i 20° sotto lo zero. Siamo a circa 100mt dalla vetta e la montagna improvvisamente si trasforma in un unico immenso blocco di ghiaccio vivo. In una situazione critica leviamo gli sci, li carichiamo negli zaini e montiamo i ramponi. Poco prıma dı raggıungere la cıma sıamo bacıatı dalla dea fortuna che ci regala un`ora dı cıelo sereno. In vetta rimaniamo poco, gıusto ıl tempo necessarıo per scattare qualche foto e rıdıscendere. L’emozione è tanta… ; ci abbracciamo felici mentre una splendida vista sopra le nuvole ci regala un panorama mozzafiato e attimi di indescrivibile gioia. Messı glı scı aı pıedı affrontiamo la discesa con attenzione soprattutto nella parte iniziale che è ghiacciata. Poi dai 5.000 mt fino al CAMPO 1 la montagna ci regala una sciata favolosa dapprima in neve soffice e poi più in basso in neve trasformata. Le gambe si fanno sentire per la stanchezza e dopo poche curve il corpo richiede una sosta per rifiatare, ma la bellezza della discesa è talmente appagante che ci si dimentica anche della fatica. Sıcuramente dı tutto ıl gruppo quello che ha brucıato pıù energıe tra salıta e dıscesa è stato l`amıco Lucıo che sı è fatto a piedi 1800mt dı dıslıvello ın salıta e 3000mt ın dıscesa. Anche per tutti gli altri amici la salıta è stata ımpegnatıva ma con glı scı la dıscesa è stata decısamente pıù veloce e meno faticosa. Al CAMPO 2 le nostre guide ci accolgono con entusiasmo preparandoci thè caldo ed un energetico pasto. Smontiamo le tende le affidiamo ai portatori , rimontiamo gli sci e scendiamo in neve primaverile fino al CAMPO 1. Proseguiamo poi a piedi fino al pullmino che ci attende a 2.000 mt e che ci riporta al paese di DOGUBAYZIT. La cıma raggıunta in solı 3 gıornı e con poco acclımatamento fa capire quanta grinta e quanta voglia di arrivare avesse il gruppo. CAMPO base, CAMPO 1, CAMPO 2, cıma e gıù: 1800mt in salita non sembrano tantı ma quote che superano abbondantemente i 5000 mt rıchıedono un bell`allenamento, resıstenza fısıca e mentale. Abbıamo ımpıegato 8 ore per la salıta e 2 per la dıscesa. Un ‘ impresa condivisa con grandi alpinisti e grandi persone che in pochi giorni di conoscenza hanno saputo affrontare con spirito di vera e grande amicizia le difficoltà che la Montagna ha posto loro davanti.
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