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Schwarze Wand, 08/05/2010 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | sorega |
Gita | Schwarze Wand |
Regione | Austria |
Partenza | HiInterbichl (1750 m) |
Quota arrivo | 3511 m |
Dislivello | 1761 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Varia |
Esposizione in discesa | Varia |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farina pesante |
Altra neve | Farina pesante |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | In barba al meteo puntiamo sugli Alti Tauri per un we di scialpinismo. Grazie ai buoni consigli di Franz che ringrazio qui pubblicamente, venerdì sera pernottiamo nel piccolo villaggio di Hinterbichl grazie al camper di Luisa, sperando in un sabato mattina decente. Svegliati con un cielo coperto, ma non minaccioso ci facciamo trasportare col taxi verso la Joannishutte. Partiamo da quota 1750 m in quanto oltre la strada è ingombra di neve. Un'ora buona di marcia e arrivati al rifugio iniziamo a mettere gli sci ai piedi. Il cielo è coperto da nuvole non spesse, che a tratti lasciano intravedere il sole. Il nevischio persistente ci accompagnerà per tutta la giornata. Saliamo alla Defreggerhutte che troviamo chiusa e da qui puntiamo sul ghiacciaio. La nostra meta doveva essere il Grossvenediger, ma la scarsa visibiltà e l'assenza totale di tracce ci hanno portato su di un'altra cima che a posteriori abbiamo localizzato per la Schwarze Wand sensibilmente più a Est del Grossvenediger. In tutto il giorno non abbiamo visto anima viva ne tracce di passaggi precedenti. Sono queste le giornate dove si è a contatto con la pura essenza dello scialpinismo: la montagna vergine e tu solo con se stessa a decidere che strada seguire. E in condizioni di visibiltà non buona le valutazioni diventano ancora più difficili. La discesa avviene con visibiltà ancora più ridotta per il sopraggiungere di nebbie più spesse, ma la neve non è male e solo verso la Joannishutte la troviamo più marcia. Rientrati a valle ci concediamo una grande doccia con doppia sauna all'Hotel Goldier di Matrei per rigenerare il corpo in preparazione alla salita del giorno successivo. Fatta con l'incrollabile Luisa.
Foto 1: appena oltre la Defreggerhutte Foto 2: ma dove siamo finiti? Foto 3: in discesa sul ghiacciaio |
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