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   Pizzo Scalino, 10/04/2010
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Onicer  WonderWoman      
Gita  Pizzo Scalino
Regione  Lombardia
Partenza  Strada per Campomoro  (1950 m)
Quota arrivo  3323 m
Dislivello  1373 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Ovest
Esposizione in discesa  Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Farinosa
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Oggi si parte con due squadre ben bilanciate: due uomini sciatori -Costretto e Pierino, e due donne snowboardiste - WonderWoman e Elisa (per la cronaca anche le uniche due con lo snow in tutta la gita). Arbito ciaspolatore: Anna! Lasciamo l'auto proprio all'inizio del sentiero per l'alpe Campascio e Campagneda. Il sole già scalda e ci accompagnerà, per la nostra felicità, durante tutta la giornata. Seguiamo per un primo tratto la strada completamente innevata e poi proseguiamo su un largo sentiero che conduce tra i boschi fino all'alpe Campascio (m.2078), sorpassando delle baite che devono essere un po' intuite poiché sono quasi completamente ricoperte di neve. Giunti all'alpe Campagneda (m.2145) già scorgiamo in lontananza la meta.Il panorama è mozzafiato, montagne e neve ovunque, nessuna traccia di presenza umana se non gli scialpinisti e alcuni ciaspolatori che hanno scelto la nostra stessa destinazione.
Procediamo verso destra salendo attraverso una ripida pala e qui la neve, già più esposta, inizia ad essere farinosa. Il vento e le gelate notturne hanno creato lungo il pendio imbiancato una sorta di moto ondoso. ll Pizzo Scalino si erge maestoso sopra di noi. Raggiungiamo la quota del ghiacciaio e qui ci dividiamo: Anna inizia la sua lunga discesa, gli sciatori attaccano la cima dello scalino, le snowboardiste proseguono dritte. Oggi solo in 6 raggiungono la croce, la via classica è ricoperta da una meringa gigante e quindi costringe ad una deviazione più a destra da cui poi si devono superare delle roccette. Elisa ed io stiamo ad osservare per un po', poi infreddolite dal vento decidiamo di spostarci più in basso dove si è un po' più riparate. La neve in questa prima parte è meravigliosa e soffice e le nostre tavole sollevano una polvere leggera al nostro passaggio. Attendiamo a lungo poi decidiamo di continuare la nostra discesa. Abbassandoci ulteriormente, ma sempre rimanendo accanto alle tracce di salita, troviamo una neve più crostosa. Cerchiamo di rimanere abbastanza alte in modo da affrontare in velocità il pianoro sottostante e, pur lasciandoci tentare dallo slalom tra i paletti del percorso, riusciamo a staccare la tavola solo per pochi metri. Raggiungiamo Anna al rifugio ma per poter guadagnare la terrazza dobbiamo scalare la montagna di neve accumulata. Ci crogioliamo al sole in attesa del rientro degli eroi. Eccoli finalmente all'orizzonte. Meritato pranzo-merenda e non paghi della lunga giornata prolunghiamo l'abbronzatura fino a tardi!
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