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Traversata della Bocca dei Camosci, 18/03/2007 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | sarajane |
Gita | Traversata della Bocca dei Camosci |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Pinzolo, arrivo funivia Dos del Sabion (2100 m) |
Quota arrivo | 2784 m |
Dislivello | 1000 m |
Difficoltà | BS |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Esposizione in discesa | Nord-Ovest |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Crostosa |
Altra neve | Crostosa |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Rimandata l’anno scorso per pericolo valanghe, per poco annullata anche quest’anno (ma non certo per la troppa neve), si rivela un giro molto panoramico e appagante paesaggisticamente ma non troppo entusiasmante in discesa a causa della neve, poca e crostosa.
La traversata richiede l’utilizzo di più auto, una alla partenza (Pinzolo, parcheggio della funivia Dos del Sabion) ed un’altra all’arrivo (San Antonio di Mavignola, seguire per Val Brenta e la Val d’Agola, percorrendo una strada che, dopo il ponte, porta al vivaio forestale e quindi all’imbocco della Val Brenta). Raggiunto Pinzolo e organizzate le auto, prendiamo gli economicissimi impianti di risalita (ben 8 euro, apertura 8.30) e ci portiamo fino all\'arrivo della seggiovia (2100 m). Da qui, puntando ad est, si segue la pista fino al termine del tratto pianeggiante. La pista devia a sinistra, mentre noi carichiamo gli sci sullo zaino e scendiamo a destra (sud-est) lungo un ripido sentiero e, seguendo le indicazioni per la Val Nardis, giungiamo all\'omonima piana. Da qui ci addentriamo nella valle e, mantenendoci sulla sinistra, iniziamo a salire il pendio. La rottura di un attacco ci costringe ad una sosta forzata di circa 40 minuti. Dopo giri di fil di ferro, martellate e qualche imprecazione, ripartiamo. L’assenza di neve ci costringe a rimettere gli sci a spalle e seguire il sentiero estivo (attrezzato con catene, qualche breve tratto ghiacciato) fino a sbucare su pendii ben innevati. Nonostante la temperatura elevata, con un buon passo saliamo i ripidi pendii della Val Nardis fino ad arrivare sulla piana che ospita il rifugio. A questo punto il percorso spiana e, sempre mantenendo la sinistra, ci si addentra nella valletta ed infine si sale il ripido pendio finale (40° circa) che porta alla Bocca dei Camosci (2784 m). Il ritardo accumulato in precedenza ci costringe a scendere subito sulla Vedretta dei Camosci (anche qui tratto con catene). Finalmente ci godiamo qualche bella curva su firn ma la pacchia dura poco perché ben presto la neve diventa crostosa. Arrivati a quota 2000 m siamo di nuovo obbligati a toglierci gli sci per scendere da un breve canalino circondato da balze rocciose (con innevamento normale si può scendere sci a piedi più sulla destra). Infine, tra canali, lunghi traversi, resti di slavine, e qualche racchettata raggiungiamo il sentiero delle Scale del Brenta, per poi, con un continuo togli e metti di sci, arrivare alla macchina. |
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