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Punta Doufur fino alla Sattel, m 4355, 03/05/2021 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | sorega |
Gita | Punta Doufur fino alla Sattel, m 4355 |
Regione | Svizzera |
Partenza | Zermatt, Trockener Steg (2929 m) |
Quota arrivo | 4355 m |
Dislivello | 2200 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Varia |
Esposizione in discesa | Varia |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farinosa |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Dopo un sabato terribilmente uggioso e umido ed una notte di nevischio continuo, la mattina ci si sveglia con un leggero strato di neve dai 1300 m in su. A Zermatt nuvole e qualche schiarita si alternano.
Per salire al rifugio abbiamo programmato di salire dal Trockener Steg per la pista dello skilift fino all'intermedio e poi scendere fin sul fondo del Theodulgletscher. Una lunga e caldissima salita ci attende poi fino alla Monterosahutte, dove Ilena, Andrea ed io arriviamo belli cotti. Cena presto e a letto presto. L'obbiettivo del giorno dopo era salire alla cima, ma non sempre la montagna si concede facilmente. Alla Monterosahutte la sveglia suona in piena notte e si parte alla luce delle frontali. Il caldo del giorno prima è già solo un lontano ricordo. Oggi il freddo è potente e Ilena subisce una bella crisi verso i 3800 m. Vuole scendere a tutti i costi, ma Andrea e io le massaggiamo ripetutamente le mani fino a farle tornare il sangue nelle dita anche con l'aiuto di un secondo paio di sottoguanti. E da forte guerriera quale è si riparte con caparbietà. Alla biforcazione tra Nordend e Doufur si inizia a batter la traccia: nessuno è ancora salito dopo l'ultima nevicata e ci sono un buon 30 cm di polvere! Alla terminale sotto la Sattel si deve cercare il giusto punto per superarla. Quest'anno è più aperta del solito e non è possibile superarla con gli sci ai piedi. Calzati i ramponi si passa abbastanza bene, ma subito dopo il pendio si rivela con un ghiaccio duro e secco come il marmo. Qui e là i pochi centimetri di neve che sono riusciti ad attaccarsi al ghiaccio non migliorano certo la situazione. Dopo i primi metri decidiamo quindi di non proseguire. La salita e soprattutto la discesa diventerebbero troppo lunghe e impegnative . Difatti praticamente tutte le cordate (una trentina di persone in tutto) fanno dietro front. Dal canto nostro ci ritroviamo così per primi a scendere con gli sci. Mega polvere in primissima traccia fino a quando non si incrociano le tracce degli heliski saliti stamattina. Ma anche sotto, gli spazi sono tanti per tracciare. Al rifugio pausa di un'ora e mezza e poi giù per il lungo rientro a Zermatt. Scendiamo per il Grenz e il Gornergletscher fino alla gola sopra a Furi. Ormai non si riesce più a passare e siamo obbligati a salire e scendere per le tracce di sentiero sulla destra del canyon. Poi sempre a piedi fino alla pista che finalmente ci fa sciare fino a Zermatt (contare tre ore dal rifugio). E per fortuna che non abbiamo fatto la cima! Come si potrebbe concludere? Stanchi, ma felici? Sicuramente un'esperienza gigantesca in un ambiente del genere con Ilena e Andrea in grande forma. Foto 1: tramonto sul Cervino Foto 2: in discesa Foto 3: in discesa Fotoreport a questo link: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=609529143327071&id=100028099736728 |
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