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Sponda Vaga, 18/04/2021 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Sponda Vaga |
Regione | Lombardia |
Partenza | Lizzola (BG) (1245 m) |
Quota arrivo | 2071 m |
Dislivello | 950 m |
Difficoltà | MS |
Esposizione in salita | Nord |
Esposizione in discesa | Nord |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Marcia |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Discreto |
Commento | A distanza di qualche settimana torniamo ancora a Lizzola per salire sulla cima dello Sponda Vaga, sfruttando la relativa vicinanza a casa e un inverno abbondante in termini nevosi.
Alla partenza, portiamo gli sci a mano solo per qualche minuto, dopodiché li calziamo sulle prime lingue di neve in direzione della pista che entra nel bosco. Da lì a salire, l’innevamento diventa regolare. Arrivati al Rifugio Campel, per salire stavolta scegliamo di tenere la sinistra su percorso più ripido, alla volta del Rifugio Due Baite. Non essendo mai saliti da questa parte, non sappiamo se la cosa sia fattibile. Oltrepassato il Rifugio, bisognerebbe proseguire su un ripido dosso tra la vegetazione, ma non sapendo cosa ci sia dopo e considerato il meteo incerto (neve e nebbia a tratti) che non invoglia all’esplorazione, torniamo indietro riscendendo per un breve tratto sotto al Rifugio, in modo da collegarci con le piste. Saliamo così su pendenze abbastanza sostenute fino a collegarci con il percorso classico che segue le piste meno ripide dal Rifugio Campel. Rispetto a qualche settimana prima, nella parte alta dell’itinerario troviamo un po’ più neve a causa delle nevicate dei giorni precedenti. Dopo una breve sosta dinnanzi al Rifugio Mirtillo, proseguiamo titubanti verso la cima perché la nebbia è piuttosto fitta e la visibilità perciò molto scarsa. Dall’arrivo della funivia della Pista del Sole proseguiamo il breve tratto che conduce in vetta “a memoria” e una volta arrivati in cima cambiamo assetto, aspettando nel frattempo che la nebbia possa concedere anche una lieve tregua, in modo da scendere sul breve tratto di cresta che riporta all’arrivo della funivia. Al primo lieve miglioramento di visibilità scendiamo perciò con cautela, per poi seguire le piste sempre con attenzione, perché la mancanza di visibilità rende difficile capire le pendenze e vedere la presenza di dossi sul terreno. Tornati sotto al Rifugio Mirtillo, la visibilità migliora gradualmente fino a diventare discreta e permettere di sciare con maggiore sicurezza. La qualità della neve si mantiene buona fino al Rifugio Campel, mentre da lì in poi peggiora drasticamente diventando marcia ma comunque sciabile senza troppi problemi, visto che i ripetuti precedenti passaggi hanno contribuito a spianarla. Sciamo fin dove è possibile, in pratica a poca distanza dal parcheggio. La situazione dell’innevamento è in rapido peggioramento dal Rifugio Campel in giù complice l’avanzamento della stagione primaverile ed è probabile che già ora, se non a breve, sia necessario qualche “togli e metti” degli sci nella parte più bassa dell’itinerario. Foto 1: condizioni sopra il Rifugio Campel Foto 2: al Rifugio Due Baite con il dosso che avremmo dovuto salire visibile dietro Foto 3: visibilità scarsa in vetta |
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