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Pizzo dei Tre Signori dalla Valle della Pietra, 20/02/2021 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | alle |
Gita | Pizzo dei Tre Signori dalla Valle della Pietra |
Regione | Lombardia |
Partenza | Gerola Alta (1050 m) |
Quota arrivo | 2554 m |
Dislivello | 1600 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Varia |
Esposizione in discesa | Nord |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Crostosa |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Partenza sci ai piedi dal parcheggio appena a monte della centrale idroelettrica. La neve si presenta sin da subito molto umida e per nulla rigelata, questa neve trasformata, dopo un po' di dislivello, verrà sostituita da una crosta non portante che in discesa si rivelerà parecchio faticosa (ho lasciato le pale a casa per fare meno fatica in salita). Il tempo è nuvoloso e caldo e le vette attorno a noi sembrano abbastanza infastidite dal fatto di essere abbracciate da umide nuvole grigie.
Come nelle favole più smielate il cielo si apre giusto prima di affrontare i tratti più difficili, e la mole del Tre Signori appare in tutta la sua fierezza, il clima è ancora caldo, ma almeno ventilato. Il tratto più pericoloso è senza dubbio il traverso sopra il lago dell'Inferno, dopo il Rifugio Falc. Qui fare attenzione perché ha scaricato sì, ma non mi sembra abbastanza, bravo Codo che in quel momento era il primo del gruppo. La neve a quella quota tiene ancora ma se ci si mette qualche altro giorno di caldo potrebbe scaricare ancora, passare uno alla volta con calma e attenzione. Gli ultimissimi metri prima della vetta si affrontano a piedi (ramponi comodi). Dalla vetta il cielo è aeronautico e si vede addirittura qualche 4000 del Vallese e delle Pennine, cosa che mai ci saremmo aspettati considerando il tempo alla partenza. Scendiamo dalla vetta sci ai piedi (poco ghiaccio, comunque fare attenzione) e optiamo di raggiungere la bocchetta dell'Inferno poi giù fino al lago, arrivati al lago ovviamente bisogna rimettere le pelli e rimontare la diga sulla destra (c'è una traccia anche a sinistra ma è più esposta al pericolo valanghe poiché esattamente sotto il traverso dopo il Falc, insomma troppa neve sopra la zucca). Dopo la ripellata si sciano un paio di bei canali (completamente in ombra) e poi parte la discesa spaccagambe nel bosco...evviva. Per l'ennesima volta quest'anno arrivo alla macchina sci ai piedi (manco fossimo partiti da millesei...). Pausa alla Trattoria dei Tre Signori per birra e piatto di pizzoccheri (grazie mille, erano già quasi le tre e me l'hanno preparato lo stesso). Grazie a Codo, Fil e Michel per la compagnia, anello assolutamente da rifare con un 15 cm di neve nuova. Tantissimi saluti al CAI Nembro, spero di recuperare le ultime due lezioni saltate per la pandemia (che le lezioni si porta via). |
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