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   San Matteo (discesa parete NNE)- San Giacomo - Tresero (discesa versante O), 09/06/2018
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Onicer  Giacomo cordamolla      
Gita  San Matteo (discesa parete NNE)- San Giacomo - Tresero (discesa versante O)
Regione  Lombardia
Partenza  Rifugio Berni  (2541 m)
Quota arrivo  3678 m
Dislivello  2250 m
Difficoltà  OSA
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Marcia
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Aggiungo un racconto un po’ più dettagliato al report di Marzio (http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=1&id=21087).
Il versante NNE del San Matteo era ormai da un mese che mi girava in testa, l’avevo immaginato proprio con un approccio dal Gavia (vista la stagione) e sabato mi è sembrato il giorno giusto, in modo da chiudere la stagione con il “botto”.
Per prima cosa siamo saliti dalla classica al San Matteo: la neve inizia a scarseggiare in molti punti (abbiamo calzato gli sci all’inizio del traverso discendente ma da lì in poi si tolgono ancora almeno 2/3 volte e con questo meteo a breve qui mancherà neve). Da sotto la cascata in poi si viaggia bene. Fino a circa 3000 m è presente neve parecchio lavorata a conchette. Siamo arrivati in sci alla sella prima del canalino finale (tratto finale un po’ ghiacciato) poi da lì ramponi ai piedi comodamente in vetta.
Dalla cima siamo ridiscesi sci ai piedi brevemente sul percorso di salita fino a quando la dorsale si stringe. Da lì, lasciato un seracchetto a destra (scendendo) è stata l’ora di puntare a destra. Dopo un poco di titubanza iniziale vista la neve un po’ dura (questo tratto non gira bene a est ed erano da poco passate le 8…) abbiamo deciso di scendere: primo tratto obliquando a sinistra con un poco di curve abbottonate (almeno per quanto mi riguarda, credo che per un bel tratto si sfiorino i 50°), poi sotto, entrando nel canale girato a NE che si origina dalla classica sella di deposito sci sulla normale, abbiamo sciato su neve un po’ più remollata e bella. In basso si attraversa qualche scarico non troppo fastidioso. Finito il tratto ripido, aggirando qualche crepaccio comunque ben coperto, su neve dura alternata a firn a seconda delle esposizioni, siamo arrivati alla piana poco sotto i 3000 m sul ghiacciaio dei Forni.
Dal pianone abbiamo ripellato raggiungendo il San Giacomo dalla dorsale ovest comodamente sci ai piedi. Siamo poi scesi tagliando alti fino alla sella fra il San Giacomo e l’ultima parte della salita al Tresero dai Forni su neve remollata buona.
La salita al Tresero l’abbiamo effettuata su neve abbastanza molle e a tratti un po’ scivolosa ma nulla di trascendentale. Siamo arrivati in vetta sci ai piedi senza problemi sfruttando nell’ultimo tratto la cresta dalla sella con la Pedranzini.
Dalla vetta per prima cosa bella discesa prima sulla dorsale NO su neve dura con buon grip. Dopo un buon tratto abbiamo mollato la dorsale e, dopo un paio di passaggi di dry ski non troppo spinto, abbiamo sciato sul versante O vero e proprio su neve smollata molto bella fino alla piana alla base della parete. Tagliando a sinistra (scendendo) nell’ultima parte siamo quindi approdati, dopo breve ripellata, ad un colletto sulla cresta S del Tresero (più basso del bivacco Seveso di circa 200 m). Svalicato a piedi il colletto su ghiaia siamo quindi scesi sulla classica traccia del Tresero su neve a conchette (per fortuna smollate).
Dopo breve tratto senza neve sulla piana sopra la cascata abbiamo ripellato come quasi tutti fino alla dorsale sotto Cima Sforzellina.
Ultima discesa su neve molle ma ben battuta (divertente) fino a poco sopra l’ex rifugio Gavia e poi in una decina di minuti a piedi all’auto.
La difficoltà della discesa dal San Matteo dalla parete NNE la valuteri 4.3/E2: tratto ripido da quando si molla la dorsale ovest di circa 350 m con pendenza nel primo tratto (100 m) di circa 45° con tratti a 50° e più sotto nel canale NE vero e proprio 40° con tratti a 45°. Esposizione E2 e non E1 perché c’è nella parte alta la presenza poco sotto di un seracchetto molto addolcito che comporterebbe comunque in caso di caduta un voletto di pochi metri.
FOTO:
1)Il San Matteo con la discesa dal versante NNE ripreso dal Gran Zebrù
2)Le condizioni attuali della Nord del San Matteo
3)Scendendo sul primo tratto della dorsale NO del Tresero prima di infialrsi sul pendio O vero e proprio

P.S. il dislivello è inferiore rispetto all’altro report perché Marzio ha effettuato qualche tratto di discesa più lungo (San Giacomo e Tresero dalla ovest).
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