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   Pisganino, 25/04/2018
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Onicer  cinzia      
Gita  Pisganino
Regione  Lombardia
Partenza  Passo Presena  (3000 m)
Quota arrivo  1500 m
Dislivello  2000 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Crostosa
Altra neve  Crostosa
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Dopo 17 anni rifaccio il Pisganino con Ivana.
Parcheggio a Sozzine dove prendiamo una navetta che ci porta al Tonale e chi ci sara` anche al ponte del 1 maggio.
Ora si arriva con la cabinovia del Presena sino al passo omonimo a 3000 mt, mentre allora dopo l'ultimo skilift si scalettava sci in spalla per 50 mt. Semplicita` che non torna piu`.
All'uscita della cabinovia c'e` una folla da Rimini che si appresta a scendere verso il Mandrone, alla quale ci aggiungiamo anche noi.
Neve ce n'e` tanta, alle 8.30 iniziamo a fare il traversone che e` parecchio duro e scalinato per i tanti passaggi, arriviamo ai pendii e scendiamo su neve migliore sino al lago Pisgana a circa 2500 mt. Mettiamo le pelli e risaliamo sino al passo Pisgana recuperando praticamente il dislivello perso. Poco dopo le 10 siamo su e per motivi logistici rinunciamo a proseguire per il Corno di Bedole, ma iniziamo la discesa. Si scende subito sotto il passo per circa 150 mt di pendii ripidi e si arriva al pianone. La neve e` molto dura ma abbastanza liscia e si va bene. Poi man mano che diventa piu` ripido e stretto, essendo ancora in ombra, troviamo una crosta molto rovinata dalle sciate precedenti, e occore prestare attenzione a non prendere una svirgolata. Nel canalino di uscita dal ghiacciaio c'e` molta neve durissima, mentre una volta uscite i pendii con la boschina hanno neve che va rammollendo ma e` piuttosto pesante. Arriviamo al piano prima della stradina e troviamo resti di valanghe colossali che presto dobbiamo attraversare. Stradina marcia ma scorrevole e infine spallaggio di circa 40 minuti.
Nel complesso non e` la sciata dell'anno, ma l'ambiente merita e la salita con lo sguardo perso nella vastita` dei ghiacci vale la pena.
Oggi senza Pippo.
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