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Gran Roccia (quasi), 05/01/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Fedora |
Gita | Gran Roccia (quasi) |
Regione | Piemonte |
Partenza | Balme (Val d'Ala) (1430 m) |
Quota arrivo | 2300 m |
Dislivello | 870 m |
Difficoltà | BS+ |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Esposizione in discesa | Nord-Est |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Ventata |
Altra neve | Crostosa |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Per stare il più possibile lontani dalla cresta di confine con la Svizzera e speranzosi di essere un po’ riparati dal vento previsto (grazie all’esposizione Est di questo itinerario), scegliamo una gita semplice e sicura, visti i danni già provocati ieri dal fortissimo vento, che ha devastato la neve farinosa che ancora era presente. Partiamo da Balme già con gli sci ai piedi, nonostante la quota piuttosto bassa (ottimo l’innevamento in zona come quantità), risalendo la pista dello skilift e poi la stradina. La meta doveva essere il Mont Giasset, un’elevazione a N della Punta delle Serene; ma al pianoro a circa q. 2000m non individuiamo il passaggio per superare i ripidi 100m di un dosso con rado bosco e, vedendo una traccia più a dx, la seguiamo pensando, erroneamente, che poi si ricolleghi al giusto percorso. Invece così non sarà e quindi, su consiglio (grrrrrr!!) di un ciaspolatore di passaggio, puntiamo ad un altra meta, la Gran Roccia. Dopo circa 250m arriviamo alla base del ripidissimo pendio N di questa montagna (almeno 40° x 70-80m). La neve non è buona, a tratti durissima a tratti con placche. Proviamo a salire questo pendio ma a 50m dalla cima desistiamo e, non avendo i ramponi –pensando di andare al semplice Giasset li abbiamo lasciati in auto :-( – e giudicando non affatto in condizione questo tratto, ci abbassiamo al comodo colletto alla base di questo pendio, per iniziare la discesa. Neve molto variabile e non certo bellissima, ma per lo meno quasi sempre portante, a tratti molto dura a tratti su belle placche da vento portanti, fino alla stradina. Questa invece sarà pura sopravvivenza per le nostre gambe, a causa dei vecchi passaggi un po’ rigelati e delle “peste” di gente a piedi. Peccato non aver trovato il giusto passaggio per superare quei 100m che ci avrebbero permesso di raggiungere poi il M. Giasset, sicuramente più tranquillo di questa Gran Roccia; la scelta della gita era stata anche azzeccata sia per il meteo (sole, mentre appena più a N era perturbato) e addirittura SENZA VENTO! Partecipanti: Fedora, Ivan, Lidia e Fabio.
FOTO 1: A circa q. 2000. La freccia indica il dosso che dovevamo superare. Ma ci sembrava poco fattibile e logico da quella parte. Così abbiamo deviato tutto a dx con un semicerchio in senso orario. FOTO 2: Il ripido pendio finale, con cerchiato il punto dove ci siamo fermati. FOTO 3: I pendii saliti e la Gran Roccia. |
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