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ALETSCHHORN, in traversata da Sud-Ovest a Nord-Est, 15/04/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | sorega |
Gita | ALETSCHHORN, in traversata da Sud-Ovest a Nord-Est |
Regione | Svizzera |
Partenza | Blatten, Belalp (2094 m) |
Quota arrivo | 4193 m |
Dislivello | 3000 m |
Difficoltà | OSA |
Esposizione in salita | Varia |
Esposizione in discesa | Varia |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Ventata |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Questa montagna già impressionante se fatta andata e ritorno per la stessa via diventa esaltante se fatta in traversata da Sud-Ovest a Nord-Est. Non si possono usare parole semplici per questa traversata, ma solo superlativi: immensa, maestosa, interminabile, gigantesca, unica! Le condizioni sono ottime su tutto il percorso e la giornata della salita è stata stupenda con sole e poco vento anche in vetta. Serve un ottimo allenamento e una perfetta pratica delle tecniche di risalita con pelli e rampanti nonché di una certa esperienza alpinistica per i lunghi tratti da farsi con ramponi e picozza sia in salita che in discesa.
Siamo partiti da Blatten con l'unica funivia delle 7,30 che ci ha portato a Belalp. Da qui per stradina innevata in piano all'Hotel Belalp. Quindi per ripido pendio di neve siamo scesi e con un lungo traverso siamo andati a raggiungere l'Oberaletschgletscher per risalirlo fino all'Oberaletschhutte. Il giorno dopo, scese le scalette e le corde fisse del rifugio si inizia subito con un impegnativo e lungo traverso su neve dura per poi risalire i pendii più ripidi che portano fin sotto la cresta Sud-Ovest. Quasi indispensabili i rampanti e in un tratto abbiamo anche messo i ramponi e gli sci nello zaino per salire meglio. Dalla cresta si sale con ramponi e picozza ed è meglio legarsi in cordata (corda da 30 m sufficiente). Alcuni fittoni aiutano nell'assicurazione. Quasi tutta la cresta è in neve con solo brevi tratti ghiacciati. I ramponi leggeri in lega d'alluminio sono al limite. Dalla cima il panorama è impagabile, mai vista un'immensità simile da una cima delle Alpi! La discesa per la cresta Nord-Est è tracciata, la si fa sempre con ramponi e sci nello zaino fino alla terminale, alla base di una breve possibile calata su pendio ripido con ghiaccio. Da qui finalmente si inizia a sciare! Dopo un primo pendio con neve ventata e grandi sastrugi ci siamo infilati in un ripido pendio a destra a fianco di enormi seracchi che ci ha evitato di passare dall'Aletschjoch. Questa è una variante all'itinerario segnato sulla carta svizzera. In ogni caso si arriva sul Mittelaletschgletscher che abbiamo sceso lungamente su neve trasformata fino alla confluenza con il "Mostro": il Grosser Aletschgletscher. Questo ghiacciaio è veramente qualcosa di mostruoso, imponente e impressionante, senza paragone con nessun altro ghiacciaio delle Alpi. Ancora in discesa, spingendo e risalendo a scaletta per brevi tratti, ci siamo portati dalla parte opposta e molto più a Sud, dove si ripella per salire verso le piste che scendono dalla stazione di Bettmerhorn. 350 m di salita finale che ci hanno prosciugato delle ultime energie residue. Da qui per pista fino a Bettmeralp; con funivia siamo scesi a Betten e con treno a Briga dove avevamo lasciato un auto con la quale siamo risaliti a Blatten. In compagnia di Enrico, Andrea e Ilaria. Altre foto a questo link: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10206953472821765.1073741869.1426945726&type=1&l=35bc740850 Foto 1: l'Aletschhorn con l'itinerario di salita Foto 2: una cordata inizia la discesa per la cresta Sud-Ovest appena salita Foto 3: in discesa nella parte alta |
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