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   Punta Montpers, 14/12/2014
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Onicer  Pierpaolo      
Gita  Punta Montpers
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Pila (AO)  (1860 m)
Quota arrivo  2793 m
Dislivello  940 m
Difficoltà  MS+
Esposizione in salita  Nord-Est
Esposizione in discesa  Nord-Est
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Buono
Commento Oggi ci lasciamo sorprendere. Seconda giornata in Valle D’Aosta dedicata allo scialpinismo, ma dopo l’esperienza del giorno precedente, trascorsa a combattere nel regno della crosta in quel di Champorcher, non abbiamo chissà quali aspettative di sciata. Come già preventivato da giorni, la meta odierna prescelta è la gettonata (in questo periodo) Punta Montpers, sfruttando l’ultimo giorno di chiusura degli impianti a Pila. Non ne voglio sapere di leggere relazioni sulle condizioni della neve in zona, non mi va infatti di deprimermi già prima della partenza. Vada come vada. Ci avviamo dunque dai piazzali di Pila in un remake della settimana precedente, con i cannoni che sparano neve un po’ dappertutto sul comprensorio, particolarmente nella parte bassa. Dopo i primi metri di salita teniamo decisamente la sinistra, orientandoci a occhio verso la ben visibile Punta. Abbandonate le piste ho subito una certa curiosità nel tastare la neve, proprio per capire la qualità del manto. E il responso è più che positivo. Il bastoncino si muove infatti agevolmente sul manto che ha fattezze farinose, senza crosta. Risulta perciò evidente che qui nei giorni passati di vento non se ne sia proprio visto. Meglio così! Guadagnando quota lo spessore della neve aumenta, ma soprattutto mantiene immutate le sue caratteristiche di leggerezza. Siamo di conseguenza sorpresi positivamente. Non solo però da questo aspetto, ma anche dalla bellezza dell’ambiente circostante, meglio di quanto potessimo immaginare. Siamo immersi in una grande conca dove sono i grandi spazi a farla da padrone, a darci un senso di libertà. Avanziamo con passo regolare avvistando qua e là diversi scialpinisti intenti a salire e scendere, dalla nostra vetta fin sui sottostanti pendii. Le velature nel cielo ci regalano un appariscente arco colorato attorno al sole basso di dicembre che gioca a nascondino in prossimità delle creste montuose, creando una affascinante cornice attorno a un ambiente già bello di suo. Come tutti, puntiamo al Col di Tza Sèche e, una volta raggiuntolo, proseguiamo sulla breve cresta che porta sotto alla cima. Togliamo gli sci e un po’ inaspettatamente i pochi metri che ci separano dall’ometto di pietra in vetta si rivelano ostici. C’è infatti poca neve sul percorso ed è in condizioni marmoree e scivolose, effetto acuito dai numerosi passaggi di persone a pressarla. Il tratto presenta una leggera esposizione e così triboliamo molto più del previsto. Alla fine salgo solamente io che mi ero portato avanti nell’esplorare la “via”, sconsigliando le mie due compagne di escursione dal farlo. Sarebbero necessari i ramponi che oggi non abbiamo con noi per fare le cose in sicurezza. Tornato giù con qualche difficoltà, ci mettiamo tutti quanti in assetto da discesa. La musica oggi è ben diversa, la neve farinosa ci fa infatti sciare molto più agevolmente, scegliendo una linea sempre improvvisata, visto che gli spazi per andare giù a piacimento non mancano. Tornati sulle piste ci attende la chicca della battitura dei gatti delle nevi, vista l’imminente apertura degli impianti prevista per il giorno successivo. La discesa fino ai piazzali ce la godiamo perciò tutta quanta. Alla resa dei conti chiudiamo l’escursione più che soddisfatti, itinerario e neve oggi ci hanno sorpreso decisamente!

Foto 1: sotto una nevicata artificiale
Foto 2: l'ampia conca sotto la Punta Montpers, visibile al centro
Foto 3: si parla del più e del meno con i presenti
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