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Monte Menna da Roncobello, 06/12/2008 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | guidoval |
Gita | Monte Menna da Roncobello |
Regione | Lombardia |
Partenza | Baresi, cancello di casa mia. (800 m) |
Quota arrivo | 2315 m |
Dislivello | 1600 m |
Difficoltà | OSA |
Esposizione in salita | Varia |
Esposizione in discesa | Varia |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farinosa |
Altra neve | Farina pesante |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Valutazioni di parte dato che è la montagna che vedo dalla finestra, però non càpita tutti i giorni di calzare gli sci fuori dalla porta di casa. Quindi partenza in discesa per i prati tra le case fino al mulino di Baresi q.800 circa (quello ristrutturato coi fondi del FAI, visitatelo!). Poi complicato local tour fino a incontrare il sentiero da Roncobello. Passaggi di interesse geo/climb/naturalistico tra Cornabusa/-lunga e orride doline carsiche che si aprono nel bosco pronte a inghiottire l' ignaro friraiser. Il bosco, abbandonato da decenni e piegato sotto la neve, oppone le difficoltà tecniche maggiori. Neve fonda e soffice già da 1000 m. Al passo del Menna tenere accuratamente la destra perchè la profonda dolina 10 m sottostante non è percepibile sotto il manto della neve. In cresta poca neve ventata, ma qualche decina di metri sotto, sul versante S, è abbondante e nuovamente farinosa anche se leggermente compattata dal vento. In cima croce e bandiera sono completamente sepolte, il che significa tre metri di neve, quindi si parte tranquillamente in sci da lì. Conviene sciare direttamente sotto la cima per circa 250-300 m in disl., poi tagliare W direttamente al passo.
Quasi giù alla fine del Vallone abbiamo tagliato a sx per scavalcare la loc. detta "Costa dì Spadole" in un ben preciso punto sotto un saltino di roccia che la interrompe (ma non si riesce ad individuare dal Vallone se non si sa dov'è). Da lì un' apertura nel bosco della "Fopa dì Mof" permette di raggiungere il "Gerù" (o "canalone di Baresi") passando per la Baita dei Muffi (per trovarla tendere un po' a sx). Ancora farina profonda nel vasto e ripido bacino collettore per circa 500 m, poi leggera crosta su farina pesante nei 200 m della parte bassa che riporta ai prati di Valsecca e all' omonimo torrente a q.750. Per ripetere: seguire bene la nostra traccia o, se ci nevica sopra, assoldare guide scout delle tribù locali. Un commosso grazie a Chiara, Robi e Giulia per la compagnia in un faticoso ritorno nei luoghi selvaggi della mia infanzia alpinistica(il Pliocenico). Foto:la cima, dall' anticima- Chiara nel canalino centrale del Vallone- fine gita la parte bassa del "Gerù". |
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