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   Corno Nero, 06/04/2014
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Onicer  gustav1971      
Gita  Corno Nero
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Funivia Punta Indren  (3260 m)
Quota arrivo  4322 m
Dislivello  1100 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Sud-Ovest
Esposizione in discesa  Sud-Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Marcia
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Partiamo decisi per il Corno Nero: prima funivia, abbiamo già le pelli e sotto il Mantova ci troviamo davanti a tutti fino all'altezza del Gnifetti quando continuiamo con passo lento ma costante e poche pause, dietro al gruppo che ci passa.
Li raggiungiamo sotto la Vincent (non considero tre tutine che vanno come schegge e non vediamo più!) e proseguiamo solitari verso il Corno Nero che nel weekend pare non essere stato ancora tracciato.
Battiamo traccia fino alla sua base su meno di 10cm di neve fresca o ventata. Siamo soli eccetto due o tre che sbucano sulla cresta della Ludwigshohe e spariscono verso la Parrot.
Le condizioni non sono delle migliori. Il pendio è parzialmente ghiacciato (niente verde vivo comunque), è sicuramente 50°, la terminale è evidente e la si può agevolmente passare solo in un punto dove anziché una "grotta" si presenta come un muretto verticale di un metro e mezzo.
Saliamo in conserva corta, abbiamo due piccozze a testa per stare più tranquilli e sicuramente è valsa la pena di spallarne il maggior peso.
Saliamo su una linea diretta in verticale fino alla cresta di cui non percorriamo che pochi metri per arrivare alle roccette di sinistra. Rinviamo proteggendo su uno spit che si trova dopo un paio di metri, e arriviamo prima una poi l'altro alla Madonnina, con nuova sicura sullo spit della calata in doppia.
Oltre a noi solo un gruppetto di quattro svizzeri: il "capogita" salirà sulla nostra stessa linea facendosi fare sicura dai compagni e rinviando con una vite a metà pendio, gli altri saliranno da secondi e saranno calati "a tonno" dal primo dal medesimo pendio di salita.
Noi aspettiamo e insieme allo svizzero uniamo le due corde per la calata in doppia.
NON BASTA infatti la nostra mezzacorda da 60m perché attualmente per arrivare sotto la terminale sono 40m di calata. Niente di grave, ma potendo unire le corde abbiamo preferito.
Sciata non buona per il gran caldo; il ghiacciaio comincia a bucarsi (segni di sfondo di alpinisti appiedati) tra i 3700m e i 3900m.
Discesa prima sul fuoripista del Canalino delle Aquile, poi in pista sulla nera fino a Staffal.
Itinerario sempre ottimo. L'eccezionale lo riserviamo a itinerari meno battuti.
f1:tracciando verso il Corno Nero
f2:calata dalla Madonnina
f3:verso la Capanna Margherita
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