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Monte Gardena dalla Val Paisco, 28/12/2012 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Giacomo cordamolla |
Gita | Monte Gardena dalla Val Paisco |
Regione | Lombardia |
Partenza | Grumello (fraz. di Paisco Loveno) (1256 m) |
Quota arrivo | 2117 m |
Dislivello | 1460 m |
Difficoltà | MS |
Esposizione in salita | Varia |
Esposizione in discesa | Varia |
Itinerari collegati | Monte Gardena (2117m), da Schilpario |
Neve prevalente | Variabile |
Altra neve | Variabile |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Discreto |
Commento | Oggi gita insolita ad una cima strafrequentata.
Partenza da Grumello in discesa (sci a spalla visto il terreno poco sciabile), imboccando il sentiero sotto la chiesa che, passando da località Rata, permette di immettersi sulla SP BS294 poco prima del km 12, in corrispondenza del ponte sulla Valle del Largone. Da lì siam poi saliti lungio tutta la strada (tracce vecchie di motoslitta) per circa 6,5 km. Lasciata finalmente la strada poco prima del km 18 abbiam seguito la sx orografica della Val Usella (primo tratto leggermente "da ravano"), sbucando in vista del colletto a 1950 m che sta sulla classica salita al Gardena. Ci siam tenuti leggermente sul versante ovest, tracciando con facilità fino ad immeterci sulla traccia classica ormai in prossimità dell'anticima sud. Da lì poi siam saliti brevemente in vetta. Tolte le pelli, fortunatamente ancora con poco vento, siam scesi sul pendio che da verso passo del Giovetto, trovando buona neve (15 cm di farina a tratti leggerissimamente ventata), solo un pelo troppo segnata (credo di ieri). Dal passo siam poi scesi sul pendio sud del Gardena (neve praticamente trasformata, tracciato da noi oggi, mi pareva ben sicuro), rientrando poco sopra la piana dei Campelli giusto un filo sotto Malga Rena. Rimesse le pelli (qui il vento ha iniziato a rinforzare, erano circa le 12), siam saliti sulla traccia classica verso la vetta del Gardena. Passato il colletto prima citato (quota 1950), siam saliti ancora un poco, in modo da fare una discesa un po' più remunerativa sfruttando una parte del lato ovest della montagna. Tolte le pelli sotto un vento ormai impetuoso siam quindi ridiscesi in Val Usella, su neve bella (20 cm di farinosa su fondo abbastanza duro, non segnata), peccato solo per le pendenze un poco troppo tranquille. Verso i 1750, dove il bosco si infittisce, abbiam sfruttato a tratti tracce di motoslitta, visto anche il fondo molto accidentato. Siam quindi rientrati sulla SP BS294 che, con scivolata abbastanza comoda, disturbata solo leggermente dalle vecchie tracce di motoslitta rigelate, ci ha permesso di rientrare al punto in cui avevamo iniziato a salire in mattinata. Rimesse le pelli abbiam concluso con un insolito arrivo in salita il nostro giro. Nonostante il dislivello abbastanza contenuto lo sviluppo è assai considerevole (saremo fra i 25 e i 30 km). Questo fatto, considerabile il "rovescio della medaglia", permette però di godersi l'ambiente in totale solitudine. Partecipanti: io e mio cugino Luciano Foto 1: Cimon della Bagozza e cime limitrofe già immerse nella bufera Foto 2: Glaiola in primo piano. Sullo sfondo Schilpario e Presolana |
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