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   Cimone di Margno, Cima di Olino e Pizzo Cornagiera, 17/01/2016
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Cimone di Margno, Cima di Olino e Pizzo Cornagiera
Regione  Lombardia
Partenza  Alpe Paglio (LC)  (1350 m)
Quota arrivo  2048 m
Dislivello  1100 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo + ramponi
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Mediocri
Valutazione itinerario  Buono
Commento Fino all’ultimo siamo in bilico nel decidere se inaugurare la stagione scialpinistica o continuare ad andare per monti pedule ai piedi. Constatata però la situazione ancora non ottimale dell’innevamento in questo periodo avaro di precipitazioni, oggi propendiamo per la seconda ipotesi.
Scegliamo così di andare a calcare un percorso per noi inedito e al contempo panoramico, partendo dall’Alpe Paglio verso il Cimone di Margno, la Cima di Olino e il Pizzo Cornagiera.
Le sopraggiunte temperature rigide, unite ai venti favonici, ci mettono subito sull’attenti rendendoci forzatamente pimpanti per scaldarci. In tal senso ci corre in aiuto l’erta pista da risalire, che faticosamente contribuisce a scaldarci.
Fin dai primi passi dobbiamo fare attenzione all’abbondante presenza di ghiaccio lungo il percorso preferenziale di salita, cosa che ci induce a camminare a margine della traccia gelata. Alzandoci di quota la neve fa man mano comparsa lungo il tragitto esposto in questo primo tratto a nord, ben dura e difficilmente calpestabile. Valutiamo l’idea di calzare i ramponi, ma non conoscendo il percorso e ipotizzando che successivamente potrebbero essere addirittura d’impiccio, attendiamo ancora.
Facciamo in effetti la scelta giusta, perché arrivati sul Cimone di Margno il sentiero prosegue, abbassandosi di quota, sui versanti meridionali della montagna, privi di ghiaccio e neve.
Persa un po’ di quota e arrivati ai Larici Bruciati, riprendiamo la salita toccando la seconda vetta di giornata, la Cima di Olino. Questo tratto è molto panoramico e al contempo reso ancora più affascinante dalle condizioni meteorologiche odierne, con il vicino muro del favonio a demarcare nettamente una netta linea di separazione tra maltempo e cielo sereno. Solo di tanto in tanto avanza di qualche passo verso di noi, soffiando in modo turbinoso fiocchi di neve.
Lasciando la Cima di Olino ci attende una ripida discesa su terreno gelato e parzialmente esposto, un po’ di attenzione è perciò d’obbligo. Il momento di risalire giunge però presto, continuando sempre in cresta su traccia sempre a tratti gelata e un po’ infida. Vento e freddo la fanno da padrone oggi, particolarmente su questo tratto, ma niente di imprevisto. La nostra ultima meta di giornata appare ancora lontana, continuiamo quindi a galoppare per non lasciarcela sfuggire.
Salendo di quota il manto nevoso aumenta di spessore e si fa continuo lungo la traccia. Trovato un punto più riparato dove il vento offre una tregua decidiamo di calzare i ramponi in comodità, in previsione del fatto che possano servire più avanti. Attacchiamo così l’ultima parte di cresta che conduce alla vetta del Pizzo Cornagiera, indubbiamente la più selvaggia di oggi. Arrivati in cima la vista è spettacolare, ma siamo costretti a fermarci per poco tempo, visto che il ritorno sarà abbastanza lungo e il vento ci induce a non esitare.
A passo ora più svelto scendiamo e anziché ripercorrere integralmente il percorso di andata, prendiamo un sentiero a mezza costa che ci deposita su una strada sterrata che transita sul fianco delle cime appena salite. Lungo questi tratti i ramponi ci corrono enormemente in aiuto, vista la diffusa presenza di ghiaccio. Con i ferri sotto ai piedi riusciamo così a filare via lisci senza patemi.
Arrivati ai Larici Bruciati non torniamo al Cimone di Margno, proseguiamo invece in discesa verso il grazioso Pian delle Betulle, per poi prendere l’altrettanto suggestiva strada che comodamente ci riporta all’Alpe Paglio, accompagnati dalle calda luce del tramonto.
Bel giro quello odierno, reso più impegnativo dal freddo intenso e dalle condizioni del percorso non ideali per via del ghiaccio presente quasi dappertutto (per questo le condizioni segnalate sono mediocri).

Foto 1: glassa sotto il Cimone di Margno
Foto 2: lungo la breve cresta del Pizzo Cornagiera
Foto 3: sulla cima del Cornagiera. Sullo sfondo il Legnone, che per l'intero tragitto di andata fa bella mostra di sé.
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