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   Alla scoperta di cima Sablunera, 13/12/2015
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Gita  Alla scoperta di cima Sablunera
Regione  Lombardia
Partenza  Strada per la conca del Volano  (1170 m)
Quota arrivo  2604 m
Dislivello  1450 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Rif. De Marie al Volano
Attrezzatura consigliata  Un bel falciaerba
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento La meta cambia in corso d'opera: si punta alla cima Sablunera, montagna sconosciuta ai più, soprattutto ai non bresciani. La strada per la conca del Volano è ghiacciata solo sull'ultimo tratto, ma il fondo dissestato consiglia di abbandonare l'auto ben prima. In una delle rare fredde giornate di questo pazzo autunno, ci incamminiamo alla volta della piana dove sorgono il rifugio De Marie e le baite del Volano. Queste ultime sono comprensibilmente disabitate, e un sottile strato di brina le fa somigliare alle quinte di un presepe a cui non siano ancora state aggiunte le statuine.
Siamo consci che la strada quest'oggi sarà lunga, e oltremodo impervia. Riprendiamo a macinare metri e dislivello sulla mulattiera che tenta di avvicinare il bivacco Macherio e il Forcellin del Dosso. Il ritmo è spezzato unicamente dall'attraversamento di tenaci lastre di ghiaccio e dalle distrazioni provocate da strane velature sulla Concarena.
Ai 1930 metri della baita del Dosso, abbandoniamo la strada sicura per avvicinare i fianchi meridionali della cima Sablunera, che resta tuttavia distante, quasi 700 metri più su. L'attraversamento di fitte macchie di arbusti è una sorta di rito di iniziazione: dovremo infatti poi superare il restante dislivello su vari tipi di terreno, tutti comunque impervi e disagevoli. Fiaccati da tale spaziale ravanata, procediamo a rilento; aumenta però ad ogni passo l'attesa di gettare lo sguardo oltre la bastionata che stiamo risalendo.
Dal passo di Sablunera è notevole il panorama sulla val Saviore, sul lago d'Avio e sul Frisozzo, nonché su Carè Alto, Adamello e svariato altro. Per la vetta occorre solo un ultimo, piccolo sforzo, puntualmente ripagato dalle vedute sud-ovest.
Per la discesa, scorgiamo una parvenza di traccia (con qualche vecchio bollo) nell'incavo proprio sotto la vetta. Con attenzione la sfruttiamo, approfittando per ammirare le stravaganti conformazioni di questo versante della montagna, peraltro ricco di colorati minerali. Terminata la fascia rocciosa, ci ritroviamo a lottare nuovamente con una folta erba scivolosa. Nei pressi della cima Bruciata deviamo a sinistra per riportarci in zona baita del Dosso, senza però farci mancare un delicato tratto di arrampicata per aggirare una zona franata. Prima di ricacciarci nel bosco, l'ultimo sguardo è ancora per la Concarena, tuttora avviluppata dalla foschia che, immutata e quasi timorosa, si è guardata bene dal rovinare questa ancora una volta ricca giornata di montagna.

FOTO:
1- La parte più ripida, ma allo stesso modo meno scomoda del lungo avvicinamento al passo Sablunera.
2- Ormai in val Salarno, sui pendii immediatamente sotto la vetta.
3- Tenaci foschie avvolgono la calcarea Concarena.
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