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Cima di Lemma, 06/01/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Cima di Lemma |
Regione | Lombardia |
Partenza | San Simone (BG) (1670 m) |
Quota arrivo | 2348 m |
Dislivello | 750 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Baita Camoscio |
Attrezzatura consigliata | N.d.e. + ramponi |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | La bella giornata odierna ben si presta a stare in grandi spazi aperti. Così, stabilito che oggi rimarremo in Val Brembana, scatta subito l’idea di fare un giro ad anello alla Cima di Lemma a San Simone, considerando poi che è un po’ di tempo che manchiamo da quella zona.
Partiamo dunque dal piazzale degli impianti, insolitamente poco affollato per il periodo data la chiusura delle piste per assenza di sufficiente innevamento. Camminiamo agevolmente sulla stradina innevata che conduce al Passo di Tartano, abbandonandola nei pressi della deviazione che sale a zig zag al Passo di Lemma. Lungo questo sentiero le condizioni sono un po’ infide, essendoci del ghiaccio nascosto sotto il leggero strato di neve caduto negli ultimi giorni. Un minimo di attenzione è perciò d’obbligo, specie in alcuni tratti leggermente esposti. Giunti al Passo, punto di accesso alla lunga cresta che porta alla Cima di Lemma, ci affacciamo sui versanti settentrionali della montagna che presentano condizioni certamente più invernali rispetto a quello assolato appena salito. L’innevamento, sebbene esiguo, è farinoso e regolare. È inoltre presente brina di superficie sul manto. Riflettiamo un paio di minuti sul da farsi, con però una certezza, quella di calzare i ramponi. Anziché scendere sul pendio sottostante e aggirarla quantomeno in parte, scegliamo di percorrerla la cresta, nonostante non sia tracciata. Il limitato spessore della neve consente infatti di scorgere il sentiero che si snoda sul crinale, alternando passaggi sulle rocce. Avanziamo con cautela scegliendo quelli più sicuri, appoggiando i piedi con delicatezza perché non essendoci alcun fondo sotto lo strato nevoso, facile è toccare le scivolose rocce sottostanti. Completata la prima e più articolata parte di cresta, percorriamo la seconda che per lunghi tratti è abbastanza agevole. Solo nell’ultimo spezzone si fa un pochino più esposta, ma non desta particolari preoccupazioni. Arrivati sotto la cima, decidiamo di traversare con attenzione al di sotto di essa per portarci all’attacco della cresta che porta al Pizzo Scala, allo scopo di studiarne le fattezze per una escursione futura. Dopo un’attenta osservazione torniamo indietro, attaccando la vetta dalla brevissima ma ripida cresta opposta a quella normale di salita, arrivando così sulla cima felici e soddisfatti, dove ci concediamo una meritata pausa. Riprendiamo il cammino scendendo ora verso il Passo di Tartano, camminando sempre con una certa cautela perché nella parte intermedia di questo stretto sentiero è presente quel pochino di esposizione che oggi, essendoci ghiaccio diffuso lungo i percorsi che ricevono il sole, richiede una maggiore prudenza. Una volta al Passo timori non ce ne sono più, possiamo togliere i ramponi e percorrere il sentiero panoramico che a mezza costa ci riporta a San Simone, chiudendo così un’altra bella giornata di escursionismo. Foto 1: poco sotto il Passo di Lemma Foto 2: alle prese con la cresta Foto 3: nei pressi della vetta |
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