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   Presolana di Castione, 13/12/2015
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Presolana di Castione
Regione  Lombardia
Partenza  Passo della Presolana (BG)  (1290 m)
Quota arrivo  2474 m
Dislivello  1200 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Baita Cassinelli (chiusa)
Attrezzatura consigliata  Da escursionismo + caschetto. Eventualmente imbraco, corda, cordino e moschettone per procedere con più sicurezza.
Itinerari collegati  Presolana di Castione (2474m), canale Sud
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Trainati dai recenti report letti qui su onice che mostrano come la via sia fattibile e sgombra di neve nonostante l’avanzata stagione autunnale, questa domenica siamo anche noi della partita per andare sulla vetta della Presolana di Castione.
Prima volta per noi su questo itinerario, se fino alla Grotta dei Pagani il percorso è quello classico che parte dal Passo della Presolana e passa in successione la Baita Cassinelli e la Cappella Savina, dalla grotta in poi l’importante è individuare correttamente il canale di accesso all’ultima e più impegnativa parte di salita. Ci corre in aiuto la presenza di un grosso masso incastrato posto al suo accesso e, una volta riconosciutolo, fughiamo ogni dubbio su dove andare.
Le difficoltà constano di tre ripidi ma brevi salti rocciosi da superare con passaggi di secondo grado. Per precauzione e per dare una ripassatina alle nozioni basilari di protezione, tiriamo fuori dallo zaino la corda di 30 metri appositamente portata per lo scopo, con la quale farò sicurezza a Susanna, la mia compagna di escursioni. Rallentando un po’ la marcia nel districarsi con l’attrezzatura, superiamo i tre spezzoni verticali, depositandoci sul secondo più largo canale che conduce fino in cima.
In questo ultimo tratto la progressione è resa ostica dalla presenza di una miriade di scivolosi sfasciumi posti su terreno ripido. Passo per passo cerchiamo di individuare i passaggi migliori, che a nostro giudizio si trovano a margine del canale stesso tra alcune balze erbose, che rendono l’appoggio del piede più saldo. A fatica risaliamo tutto il canale fino ad arrivare sull’ultimo e breve tratto di cresta che ci porta in vetta, segnalata dalla presenza di un ometto, da cui possiamo ammirare la severità dell’ambiente circostante, soprattutto verso la vicina Presolana occidentale.
Dopo qualche minuto di sosta riprendiamo il cammino esattamente a ritroso, ma nella prima parte di discesa siamo addirittura più lenti che in salita, perché il ripido terreno di sfasciumi ci impone cautela e una costante ricerca, passo per passo, dei punti meno infidi e scivolosi.
Lentamente facciamo ritorno nei pressi dei tre salti rocciosi, dove estraggo nuovamente la corda dallo zaino per rendere più tranquilla la discesa a Susanna. Piano piano siamo fuori dal canale e possiamo così accelerare il passo, lanciandoci in velocità su quei ghiaioni che in salita ci hanno invece rallentato, deviando dal percorso nei pressi della Cappella Savina per andare a vedere il nuovo bivacco Città di Clusone.
Il resto della discesa è una formalità, rivivendo soddisfatti gli attimi di bella e selvaggia montagna trascorsi oggi.
Nota: la prima parte del canale, per chi ha buona esperienza di escursionismo in tali ambienti, sarebbe in teoria percorribile anche senza corda, vista la brevità dei salti rocciosi con difficoltà che non superano il secondo grado. Prestare attenzione però alla presenza di molti sfasciumi sull’intera ultima parte di salita, soprattutto perché è molto facile mettere in movimento sassi che possono colpire chi sta dietro.

Foto 1: in vetta
Foto 2: in discesa dal secondo canale
Foto 3: sempre in discesa, nel più stretto e ripido canale iniziale
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