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   Etna - Quota 2900 metri, 03/08/2015
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Etna - Quota 2900 metri
Regione  Altro
Partenza  SP 92 - Belpasso (CT)  (1845 m)
Quota arrivo  2930 m
Dislivello  1100 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  Rifugio Sapienza
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Trovandoci in terra siciliana per le vacanze estive non potevamo farci mancare una salita sull'Etna. Le ordinanze di maggio però parlano chiaro: i crateri sommitali sono interdetti per ragioni di sicurezza e la situazione pare in stallo, sebbene ci siano parecchi malumori dei locali che protestano per una decisione che a detta loro pare fin troppo cautelativa. Fatto sta che da diverso tempo, ben prima che il giorno preposto alla salita arrivasse, abbiamo assimilato l'idea che dovremo "accontentarci" di arrivare a quota 2900 metri. Organizzata l'escursione, partiamo con l'idea di compiere un giro ad anello e soprattutto di farcela con le nostre gambe, visto che i prezzi di seggiovia e pulmini sono elevati. La salita decidiamo di farla passando per il sentiero denominato "Schiena d'asino", ben più panoramico e selvaggio di quello che passa a fianco della seggiovia, che fungerà invece da sentiero di rientro. Ci incamminiamo dunque su percorso fin da subito agevole e panoramico, andando poi a prendere la cresta che, mai esposta, ci fa guadagnare quota con strappi decisamente più impegnativi. Alla nostra destra si estende grandissima la caldera della Valle del Bove, guadagnando quota l'ambiente si fa sempre più lunare e suggestivo. Qua e là spuntano giallissimi tanaceti a fare da magnifico contrasto con la nera cenere vulcanica, che spesso ci rende il cammino difficoltoso affondandoci i piedi dentro, esperienza del tutto inedita anche questa. Dopo un ultimo pendio ripido giungiamo poco più in là dell'arrivo della seggiovia, dove iniziano a comparire i primi crateri. L'ambiente è vasto, quasi irreale. Proseguiamo la nostra marcia tornando nella civiltà, visto che sulla Schiena d'asino eravamo quasi da soli. Frotte di escursionisti affollano le vie di salita, così come i pulmini che frequentemente fanno su e giù. Continuiamo la salita fino ad arrivare alla quota dei 2900 metri. Ed è qui che facciamo l'amara scoperta che solo qualche giorno addietro la cima è tornata a essere frequentabile, sebbene solo con le guide. La salita è prevista alle undici di mattina ed essendo quasi l'una siamo così fuori tempo. A saperlo prima! Dopo un certo scoramento proseguiamo con la visita dell'ambiente circostante, comunque affascinante e selvaggio, deturpato a nostro avviso dalla massiccia presenza di turisti in tacchi e mocassini che, trascinati quassù dai pulmini, creano un contrasto stridente con la severità del territorio. Terminato il giretto sui crateri scendiamo velocemente, aiutati dalla sabbia che in modo divertente ci fa correre come da nessun'altra parte potremmo fare così. Per il resto della discesa seguiamo i tracciati dei pulmini e la strada posta al di fianco delle seggiovie, tornando così alla macchina senza passare dal Rifugio Sapienza. Ci sono un po' mancati i crateri di vetta e questo ha reso l'escursione incompleta, motivo per cui torneremo a calcare nuovamente i sentieri del vulcano non appena ci si ripresenterà l'occasione.

Foto 1: lungo la Schiena d'Asino
Foto 2: paesaggio lunare
Foto 3: cratere a quota 2900 metri
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