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Monte Bregagno e Monte Grona, 10/05/2015 | Tweet |
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Onicer | Pierpaolo
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Gita | Monte Bregagno e Monte Grona |
Regione | Lombardia |
Partenza | Monti di Breglia (CO) (1040 m) |
Quota arrivo | 2107 m |
Dislivello | 1220 m |
Difficoltà | E |
Rifugio di appoggio | Rifugio Menaggio |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo |
Itinerari collegati | nessuno |
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Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Il Monte Bregagno è un itinerario che più di ogni altro merita di essere percorso in condizioni di assoluta limpidezza, per godere appieno dello straordinario panorama che offre. Uno sguardo infrasettimanale alle mappe meteo e subito si capisce che la domenica che verrà sarà ideale per andare a percorrerne i sentieri che portano in vetta. Arrivato il "gran giorno" siamo perciò carichi e pimpanti ai Monti di Breglia, da cui parte la via normale di salita. La prima parte del sentiero è nella vegetazione ed è il caldo a rendersi protagonista, viste le condizioni estive. Salendo di quota e uscendo dal bosco la brezza ci dà sollievo, mentre la nostra attenzione è catturata dalla magnifica visuale su buona parte del Lario. Percorriamo un tratto a mezza costa che in breve tempo ci deposita negli ampi spazi della Cappella di Sant'Amate, dalla quale si apre la vista anche sui giganti Valdostani al cui cospetto eravamo solo una settimana fa. Dalla Cappella risaliamo un erto pratone tra erba bruciata che un po' a fatica ci deposita sulla cima del Bregagnino. La nostra meta finale è ora ben visibile e, sebbene appaia ancora distante, ci mettiamo poco a raggiungerla, perché il sentiero è agile, scorrevole. Arriviamo dunque sull'ampia vetta, curiosamente coperta da erbetta stile prato inglese. Molta gente ci ha preceduto e c'è un certo affollamento. Sostiamo un buona mezz'ora in cui nel frattempo studiamo il da farsi. I cartelli indicatori parlavano infatti di ferrata nei pressi del poco distante Monte Grona, ma appurata la sua difficoltà tramite relazioni lette sullo smartphone, decidiamo che non sia affatto il caso percorrerla, ma che sia invece decisamente il caso andare in vetta dalla molto più abbordabile via normale. Riprendiamo la marcia a ritroso fino alla Cappella di Sant'Amate e da qui sterziamo su facile cresta panoramica che ci porta al bivio in cui da una parte si va al sottostante Rifugio Menaggio, dall'altra alla vicina vetta del Monte Grona. Prendiamo questo bel sentiero e dopo avere attraversato un paio di tratti lievemente esposti arriviamo davanti a una balza rocciosa alta qualche metro, dove aiutandosi con la corda fissa presente è possibile dopo pochi passi arrivare in cima. Scambiamo quattro chiacchiere con escursionisti che hanno appena terminato l'impegnativa ferrata e torniamo giù, dubbiosi sul da farsi. Esistono infatti due alternative alla normale. La prima è il sentiero panoramico, la seconda la direttissima. Con qualche titubanza optiamo per quest'ultima, ma a parte un breve traverso tenendosi a una corda fissa e un corto canalino da scendere in facile arrampicata, il resto della discesa è abbastanza semplice. A passo svelto arriviamo così al bel Rifugio Menaggio, ma sostiamo ben poco perché si è fatto abbastanza tardi. Prendiamo allora un sentiero che quasi a mezza costa ci ricollega alla parte bassa del tracciato proveniente dai Monti di Breglia e in modo agevole facciamo ritorno all'auto, chiudendo una escursione che non ha deluso le nostre aspettative. Oltre alla bellezza paesaggistica, nota di merito anche per tutti quanti i sentieri percorsi, sempre comodi e ben percorribili.
Foto 1: bella visuale su lago e Retiche Foto 2: il Legnone Foto 3: dalla vetta del Monte Grona |
Report visto | 2280 volte |
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Immagini | ![]() ![]() ![]() |
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